Strage degli innocenti, otto medici indagati dopo la morte del 15enne Giorgio Conte. Lo avrebbero potuto salvare, ma lo mandarono a casa dopo averlo visitato

Sarà una superperizia con ben 12 consulenti coinvolti a fare chiarezza sulla prematura morte di Giorgio Conte, il ragazzino di 15 anni deceduto nei giorni prima di Natale, poche ore dopo essere stato rimandato a casa dall’ospedale di San Donà di Piave, nella città metropolitana di Venezia.

Lo ha stabilito la Procura di Venezia che sta cercando di fare luce su cosa sia accaduto al giovane rugbista veneto e se ci si possa trovare davanti a un caso di negligenza o malasanità.

Nel registro degli indagati sono finiti ben 8 medici, tra cui due primari, ma si tratta in sostanza di un atto dovuto per permettere a tutti  coloro che si sono occupati del giovane in quelle terribili ore di poter nominare un loro difensore e un loro perito durante gli accertamenti medico legali.

A chiedere di fare piena luce sulla morte di Giorgio Conte è stata la stessa famiglia per chiarire se i sanitari abbiano fatto tutto o abbiano sottovalutato il caso contribuendo all’aggravarsi delle condizioni del 15enne.

Il ragazzo da ore accusava dei fortissimi mal di testa quando i genitori lo accompagnarono in piena notte, tra  il 15 e il 16 dicembre scorso, al pronto soccorso dell’ospedale di San Donà. Dopo vari controlli, visite ed esami, tra cui una Tac, il ragazzo fu rimandato a casa visto che non erano emerse particolari criticità.

Il giorno dopo però le condizioni di Giorgio sono peggiorate fino a che il ragazzo ha perso i sensi. Immediati i soccorsi del 118 e il trasporto del 15enne in ambulanza all’Ospedale di Padova. Qui però il ragazzo è arrivato già in condizioni disperate e, nonostante i tentativi dei medici, il 15enne è morto il 21 dicembre scorso senza mai più risvegliarsi.

Le cartelle cliniche indicano una trombosi cerebrale fatale ma su quanto sia avvenuto precisamente sarà ora la perizia a stabilirlo visto che Giorgio non aveva mai manifestato particolari problemi di salute e anzi era un ragazzo sportivo e giocatore di rugby.

“A noi interessa solamente sapere che cosa è successo a Giorgio ciò che verrà deciso per i medici non cambierà come sono andate per noi le cose” hanno dichiarato i genitori che avevano anche acconsentito alla donazione degli organi del 15enne e ora aspettano ancora il via libera per i funerali.

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