Tamponi obbligatori: stiamo rischiando una vera e propria crisi diplomatica con la Cina. Dopo due anni di infamie, adesso quelli di Pechino giocano a fare i fenomeni

Dopo la condanna del governo dell’imposizione di test Covid da parte di una dozzina di Paesi ai viaggiatori provenienti dalla Cina – che ha avvertito che potrebbe prendere “contromisure” come ritorsione – sono arrivati i commenti dei governi europei. “Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all’ingresso rivolte esclusivamente ai viaggiatori cinesi. Mi sembrano misure normalissime. Lo fanno tanti cinesi ma anche tanti italiani provenienti dalla Cina. È a tutela della salute fare un tampone, non ha nulla di offensivo. È un provvedimento normale” per “evitare che si diffonda” il Covid, ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. “Non c’è nessun intendimento offensivo né limitativo della libertà – ha spiegato Tajani ospite della trasmissione “Oggi è un altro giorno” su Rai1 –. Noi italiani siamo stati all’avanguardia. Siamo stati il primo Paese e poi altri hanno seguito”.

Il primo ministro francese Elisabeth Borne ha dichiarato che i test anti Covid-19 per i viaggiatori in arrivo dalla Cina continueranno nonostante le proteste di Pechino. “Penso che stiamo compiendo il nostro dovere nel chiedere test”, ha detto Borne alla radio France Info quando gli è stato chiesto della reazione della Cina, prima di aggiungere: “Continueremo a farlo”.

Dalla Commissione europea hanno fatto sapere che la commissaria Ue alla Saluta Stella Kyriakides ha già contattato la controparte cinese per offrire solidarietà e supporto e questo include competenze sulla salute pubblica così come la donazione di vaccini adattati alle varianti”. “Stiamo seguendo gli sviluppi in Cina e abbiamo sempre offerto supporto alla Cina come a qualsiasi altro Paese per aiutare ad affrontare il Covid 19”, ha sottolineato la portavoce Dana Spinant.

“La Cina – ha risposto la portavoce del Ministero degli Esteri Mao Ning – ha stabilito le più grandi linee di produzione al mondo di vaccini Covid con una capacità di produzione annuale di oltre 7 miliardi di dosi e una produzione annua di oltre 5,5 miliardi di dosi, che soddisfano le esigenze di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid“. “La situazione Covid in Cina è prevedibile e sotto controllo. Siamo pronti a lavorare con la comunità internazionale in solidarietà, affrontare la sfida in modo più efficace”, ha aggiunto.

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