Cacciato in tronco il capo dell’Aifa: le sue ultime indegne critiche a Meloni, contraria alla dittatura sanitaria sono state la scusa per mandarlo via a calci, come merita

(ANSA) – Lo spoil system sarà applicato all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Il direttore generale Nicola Magrini, secondo quanto si apprende, ha ricevuto una lettera dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, per la conclusione del suo incarico. Magrini proseguirà nel suo attuale incarico ai fini della gestione ordinaria dell’Aifa fino al 23 gennaio.

di Mario Giordano (dal blog di Nicola Porro)

A proposito di tromboni, abbiamo il primo trombone dell’anno: Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, uno dei templi della medicina che vigila sulla nostra salute in nome della scienza pura.

Ebbene, cosa fa oggi Nicola Magrini? Fa quello che hanno fatto prima di lui i suoi esimi colleghi Lopalco, Crisanti, Pregliasco: la butta in politica. Rilascia un’intervista al primo numero dell’anno della Repubblica in cui parlando dei vaccini attacca il governo. Liberissimo, per carità. Ma colpisce che ancora una volta coloro i quali sono i rappresentanti della scienza, che hanno pure incarichi istituzionali e che ce l’hanno menata per mesi con la storia della purezza della scienza, in realtà stiano facendo politica.

Che poi Nicola Magrini avrebbe molte cose da spiegarci. Tipo perché a ottobre 2020 l’Aifa guidata da lui disse “no” all’offerta gratuita di 10mila dosi di farmaci monoclonali, che avrebbero potuto salvare molte vite. E potrebbe anche spiegarci perché si espose qualche mese dopo, nel gennaio del 2021, ad organizzare una prima fase di studio di un vaccino italiano…

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