Quarta dose, siamo oltre la follia: il direttore di Aifa, con la complicita’ di Repubblica, lancia l’appello agli italiani. Invitano gli italiani a farsi siringare poiche’ hanno i magazzini pieni di dosi

Magrini: “Sui vaccini il governo tace, ma la corsa è già ripartita. Italiani più responsabili”

Intervista al direttore generale dell’Agenzia del farmaco: “Non c’è confronto con la Cina, noi siamo immunizzati di più e meglio. Ma ci sono buchi preoccupanti nelle fasce sopra i sessant’anni. A ottobre con l’inizio della stagione delle infezioni respiratorie sarebbe stata necessaria una campagna più convinta”

«Siamo uno dei paesi più vaccinati al mondo, e con i vaccini migliori. Ma non dobbiamo sederci sugli allori. Non si vive di rendita e la campagna deve essere proseguita». Nicola Magrini sarà ancora per il mese di gennaio direttore generale di un’Agenzia Italiana per il Farmaco (Aifa) che il nuovo governo ha stravolto, abolendo la figura del direttore generale e sbilanciando i poteri verso un presidente e un consiglio d’amministrazione che d’ora in poi saranno sottoposti a maggiore influenza politica.

Di vaccini, nel frattempo, l’Italia ha i frigo pieni, ma le braccia vuote. Fra le persone a rischio per ragioni anagrafiche, a fare la quarta dose è stato il 43% con più di 80 anni, il 30% della fascia fra i 70 e i 79 e meno del 19% della fascia 60-69. «Decisamente non abbastanza per le persone a rischio».

Le vaccinazioni sono ferme da mesi. Rischiamo di fare lo stesso errore della Cina, che ha vaccinato la sua popolazione al 90%, ma ormai parecchi mesi fa?
«Non c’è confronto fra noi e la Cina. Siamo vaccinati molto di più e soprattutto meglio, anche se dalla Cina non arrivano dati puntuali e affidabili. Però in Italia ci sono dei buchi importanti nelle fasce al di sopra dei 60 anni. Alle persone a rischio suggerisco di andarsi a vaccinare in massa, magari approfittando della maggiore presenza dei familiari, che in questi giorni di festa li possono accompagnare. Un richiamo, soprattutto durante la stagione invernale, è importante».

Si parla anche di quinta dose. Per chi è prevista?
«Non mi concentrerei sui numeri. Quarta o quinta dose che sia, le persone a rischio dovrebbero fare un richiamo dopo 4-6 mesi dall’ultima vaccinazione o da un contatto col virus. Vedo proprio in questi giorni che il messaggio inizia a essere ascoltato. Nell’ultima settimana le somministrazioni sono tornate a 200mila, un dato che non vedevamo da tempo. Spero che il mese di gennaio vada ancora meglio».

E chi non è fragile?
«È libero di vaccinarsi, se lo ritiene, per stare più tranquillo o per non portare il virus in famiglia, qualora ci fossero parenti fragili. Abbiamo dosi più che sufficienti per tutti e anche i dati recenti confermano che il vaccino è sicuro e copre dalle forme gravi tutte le fasce d’età».

Allora perché le vaccinazioni si sono fermate?
«Dopo un importante cambio di governo abbiamo assistito ad alcune esitazioni o momenti di riflessione, a proposito della campagna vaccinale, ma i numeri di questi giorni ci fanno ben sperare. Dalla riunione dell’unità di crisi di venerdì scorso siamo usciti, il ministro per primo, con la volontà di rilanciare le immunizzazioni».

Si era parlato di Covid come di un ex problema. La campagna di comunicazione per i vaccini non c’è praticamente stata.
«Diciamo che da ottobre abbiamo avuto un paio di mesi di pausa di riflessione, anche politica, per l’insediamento del nuovo governo. Lì, all’inizio della stagione delle infezioni respiratorie, sarebbe stata necessaria una maggiore continuità, una campagna più convinta».

Se l’immunità svanisce in 4-6 mesi e noi da parecchio siamo fermi con le iniezioni, non rischiamo di perdere la nostra protezione?
«Dopo 4-6 mesi la protezione si riduce gradualmente, ma non si torna a uno stato naif, di totale nudità immunitaria. A proteggere dalla malattia grave c’è anche una memoria immunitaria che dura più di pochi mesi. Non sappiamo esattamente quanto, ma stimiamo che si arrivi a qualche anno».

Ora ci ritroviamo con quasi 16 milioni di dosi a disposizione. Riusciremo a usarle?
«Gli acquisti dei vaccini sono sempre avvenuti a livello europeo e come gli altri membri dell’Ue ne abbiamo acquisiti il doppio del necessario, come buona regola, per essere preparati a ogni imprevisto. Ogni paese ha ricevuto le dosi in ragione della sua popolazione e gli eccessi sono stati donati ad altre nazioni».

I bambini fra 6 mesi e 4 anni hanno vaccini approvati per la loro età, ma manca una circolare ministeriale con le disposizioni alle Regioni?
«No, la circolare è stata diffusa il 9 dicembre, dopo l’approvazione di Aifa in ottobre. I bambini a rischio, per i quali il vaccino è più importante, lo ricevono in ospedale».

Oggi abbiamo solo vaccini aggiornati?
«Sì, tutti i vaccini che abbiamo a disposizione sono aggiornati alle varianti Omicron attualmente circolanti».

Una nuova variante potrebbe renderli obsoleti?
«Al momento non c’è nessuna nuova variante che superi o “buchi” i vaccini disponibili. In Cina oggi stanno circolando le varianti che erano da noi diversi mesi fa. È come se a causa del lungo lockdown ora stessero vivendo una pandemia ritardata rispetto al resto del mondo. Per individuare un’eventuale nuova variante occorre restare vigili, e dovremmo migliorare la nostra capacità di sequenziamento. L’Italia non ha inizialmente brillato in questo campo, ma un buon sistema sentinella è in atto per capire cosa circola e cosa accade nel mondo».

Come vede il 2023?
«Dobbiamo occuparci contemporaneamente di tre C maiuscole: il Covid-19 e altre possibili emergenze da tenere sotto controllo, i conflitti e il cambiamento climatico per rendere più sostenibile la vita sul pianeta. La sanità pubblica dovrebbe essere di guida in tutti e tre questi ambiti».

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
30
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Omicidio Yara, l'incredibile beffa per Massimo Bossetti: nonostante la Pm che lo ha incastrato sia indagata, le norme vigenti non prevedono la revisione del suo processo

Next Article

Senato, assalto in mattinata degli imbecilli rossi che credono alla favola del cambiamento climatico: il signor Soros li fa 'lavorare' anche durante le vacanze

Related Posts