In Cina si stanno registrando più di un milione di contagi e 5 mila morti da Covid al giorno. È quanto stimato dalla società britannica di dati sulla salute Airfinity. Ma il vero bilancio è attualmente sconosciuto perché i funzionari hanno smesso di rilasciare i dati relativi a contagi e decessi da Covid. Nonostante gli annunci del governo di Pechino di un allentamento delle restrizioni, i report parlano di ospedali al collasso e di un numero di decessi molto alto tra gli anziani. Lo tsunami che sta travolgendo il Paese con ospedali pieni, pochi farmaci e un’epidemia dilagante preoccupa. A Malpensa è tornato lo screening per chi arriva dalla Repubblica Popolare.
“A distanza di 3 anni siamo in una situazione in cui non avrei mai immaginato di trovarmi” confessa Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova. “Se vogliamo evitare di riprendere un Sars-CoV-2 mutato dobbiamo intervenire subito: servono controlli su tutti i voli dalla Cina, restrizioni ai viaggi, tampone molecolare ai passeggeri nelle 24 ore precedenti la partenza o quarantena all’arrivo con test molecolare per uscirne, altrimenti chi arriva non deve circolare. Sarebbe una misura che dovrebbe prendere, non l’Italia da sola, ma tutta l’Europa. E non per un mese, ma per 6”. All’Ansa spiega: “Con un bacino di un miliardo e mezzo di potenziali contagiati il virus farà molte mutazioni e a questo dobbiamo porre la giusta attenzione per non fare lo stesso errore di tra anni fa, quando sottovalutammo cosa stava accadendo dall’altra parte del mondo”.
Lo stesso allarme il virologo lo lancia parlando con l’AdnKronos Salute: “La situazione Covid in Cina a me preoccupa moltissimo: sono un miliardo e mezzo di persone e, con un virus che contagerà probabilmente il 50% circa della popolazione, si pensi a quanti giri farà questo patogeno. Il rischio è di avere un fuoco di ritorno delle persone che viaggeranno e arriveranno qua e che magari potranno portare delle varianti più contagiose, anche se speriamo non più pericolose. Del resto, però, se una variante è resistente alle vaccinazioni è automaticamente più pericolosa e mi auguro che tutto questo non succeda”. Poi avverte: “Ci vuole, a mio avviso, un intervento urgente da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e di tutto il mondo per dare una mano alla Cina in questo momento, mandare dei vaccini che funzionano e dei farmaci, degli antivirali. Credo sia arrivato il momento di farlo, perché il mondo è globale e, se le cose vanno male in una parte del globo, rischiano di ritornarci indietro in forma anche peggiore”.
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