Ha giusto avuto il tempo di portare il figlio a scuola: poi il solito malore improvviso lo ha portato via per sempre. A soli 41 anni, nel silenzio complice del ‘sistema’

tratto da Prima la Martesana

Una tragedia dolorosa nel periodo più doloroso, quello che precede le feste. Sono giorni difficili per la famiglia di Francesco Scigliano, 41 anni, che è stato colpito da un malore martedì intorno alle 9.30, mentre accompagnava il figlio all’asilo comunale di Pessano con Bornago, in via Foscolo.

Colpito da un malore fatale: padre 41enne muore dopo aver accompagnato il figlio a scuola

Un dramma che si è consumato nel giro di poco tempo: prima la corsa in ospedale, poi l’amara constatazione. Ogni sforzo di salvare la vita di Francesco Scigliano (41 anni) si è rivelato vano e l’uomo non ce l’ha fatta.

Era una mattinata come tante altre, l’uomo aveva appena accompagnato il figlio a scuola quando, sul punto di rientrare in auto, si è sentito male.

Il personale scolastico si è subito precipitato in soccorso di Scigliano, fino all’arrivo dell’ambulanza, la Croce bianca di Melzo, che dopo aver prestato in loco le prime cure ha portato l’uomo in codice rosso all’ospedale di Vimercate.

Oggi, giovedì 22 dicembre, il funerale

Oggi, giovedì 22 dicembre, famigliari, amici e conoscenti hanno riempito la Parrocchia dei Santi Cornelio e Cipriano per l’ultimo saluto a Scigliano. Una tragedia che ha scosso e commosso l’intera comunità, tanto che alla cerimonia hanno presenziato anche alcuni membri del Consiglio comunale in segno di vicinanza alla famiglia, la vicesindaco Giuliana Di Rito e l’assessore alla famiglia Maria Tomaselli.

Toccante anche l’omelia del parroco don Gaudenzio Corno, che ha cercato di confortare con la sua omelia.

“Che brutto Natale” ci è certamente venuto da pensare. Eppure mi sento di dire è vero ma non del tutto. Sarebbe troppo semplice se Natale fosse una buona notizia solo quando le cose vanno bene, sarebbe un Natale simile a quello della pubblicità. Dio, però, non è con noi solo nelle situazioni felici, ma anche in quelle tristi. Dal cielo Francesco continuerà a guardare con attenzione e amore il suo figlioletto, la madre, con l’attenzione e l’amore di un padre, di un marito, di un figlio. Sarà così anche se non lo vedremo con i nostri occhi.

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