“Gesù piange” Finalmente interviene la curia sul caso della statua di Torino: ci stupiamo che nel 2022 ci sia ancora gente che crede a queste frescacce

“Gesù piange”: parlano già di miracolo di Natale i fedeli che hanno visto lacrimare dall’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, una statua di Gesù che era collocata nel parco di Stupinigi, a Torino.

Tutto sarebbe iniziato mentre alcuni volontari dell’associazione La luce dell’Aurora, da anni attiva in zona, erano in preghiera nella Taverna degli Angeli. Testimoni hanno riferito sulla pagina social della Madonna di Stupinigi che “lacrime copiose hanno rigato il volto del Cristo, nel parco di Stupinigi”. Il fenomeno sarebbe andato avanti per giorni e la scultura è stata consegnata alla Curia che si è attivata per saperne di più. Ma nel Web sorge qualche perplessità, messa in risalto dal sito di fact cheking Bufale.net.

“Gesù piange”: a Torino si parla di miracolo per la statua che lacrima, ma dal Web… – Miracolo sì, miracolo no. Mentre la Curia di Torino indaga sulla lacrimazione della statua del Cristo di Stupinigi, tanti i dubbi che sorgono intorno al fenomeno.

L’autore del video, riprendendo la scena poi pubblicata su Facebook, racconta che la testa della statua al tatto non risulta bagnata e assicura che non si tratta nemmeno della resina caduta dagli alberi del parco di Stupinigi. E su La Stampa aggiunge: “Lacrime vere, che sono un messaggio per tutti noi fedeli”, asciugate con un fazzoletto diventato una reliquia.

Eppure dalla ripresa ravvicinata dell’occhio “incriminato” si può notare che non sgorga né scorre alcuna lacrima dal volto di Gesù. Come sottolinea il sito Bufale.net, infatti, la goccia ripresa all’angolo dell’occhio sinistro resta lì “immobile” per tutto il tempo della registrazione.

“Se osserviamo con attenzione il video – scrive Bufale.net – notiamo che il liquido trasparente che riga il volto della statua di Gesù risulta immobile, dunque non è possibile assistere a una lacrimazione in atto. La notizia del ‘miracolo’, quindi, è ridotta alle parole dei fedeli presenti in quel momento ed è ripresa soltanto dalla stampa locale”.

 

A mettere la parola “fine” sulla vicenda sarà ora la Curia di Torino.

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