Navi pirata, ci risiamo! L’imbarcazione Geo Barents, ha appena fatto il carico e si appresta all’ennesima provocazione dirigendosi direttamente verso le coste siciliane

di Tommaso Montesano per Libero

Ci mancava solo la Ong pronta a denunciare la Marina militare. Open Arms, causa del processo che a Palermo vede imputato Matteo Salvini per il trattenimento in mare di circa 150 migranti nell’agosto del 2019, non ci sta a vedere messa in dubbio la correttezza del suo operato nel Mediterrano. E di fronte alle rivelazioni della difesa del vicepremier sull’esistenza di un’informativa- inviata a 8 procure fin dal 2019- sulle «anomalie» dell’imbarcazione, redatta dagli ufficiali del sommergibile “Pietro Venuti”, prova a ribaltare il tavolo prendendosela con i militari. Veronica Alfonsi, presidente di Open Arms Italia, replica così a quanto contenuto nella relazione di servizio del capitano Andrea Pellegrino: «Non è chiaro a che titolo, o su incarico di chi, anziché soccorrere o quantomeno diramare un’allerta per un’imbarcazione evidentemente in pericolo (il riferimento è alla manovra di salvataggio documentata dal sottomarino italiano, ndr), si è limitato a filmare il lavoro fatto dai nostri soccorritori». Quindi l’attacco frontale all’unità navale italiana: «Valuteremo se richiedere all’autorità giudiziaria di procedere in relazione a tale omissione di soccorso».

Intanto la Geo Barents, nave di Medici senza Frontiere, è tornata in azione nel Mediterraneo. Salpata da Augusta, in Sicilia, lo scorso 30 novembre, in meno di una settimana ha già all’attivo, nel corso della sua ventesima “rotazione” nel Mediterraneo, il recupero di 164 migranti. E si prepara a puntare ancora verso l’Italia. Tra i recuperati ci sono anche una cinquantina di minori non accompagnati. Il più piccolo è un bambino di dieci anni. «Ci ha raccontato in lacrime che stava viaggiando con il fratello, ma lui non era riuscito a imbarcarsi dalla Libia», ha raccontato uno dei soccorritore. Due le operazioni di salvataggio messe in atto dalla nave di Msf: la prima domenica scorsa (74 persone); la seconda ieri mattina.

E adesso l’imbarcazione, che batte bandiera norvegese, secondo Vesselfinder.com sarebbe diretta ad Augusta, anche se a ieri sera stazionava ancora di fronte a Tripoli. La Geo Barents è una delle navi protagoniste del braccio di ferro con il governo delle scorse settimane, sfociato in una battaglia legale dopo il decreto anti-sbarco dell’esecutivo. Quello, per intenderci, che autorizzava unicamente lo «sbarco selettivo» dei migranti. Ora Msf torna alla carica. Proprio come la Humanity1, l’altra imbarcazione, che batte bandiera tedesca, al centro della contesa con il Viminale. La nave della Ong tedesca Sos Humanity ieri ha accolto a bordo, provenienti da un’altra imbarcazione dell’organizzazione, la Louise Michel, 103 migranti, tra cui 30 minori. Tra i quali ci sarebbero anche alcuni neonati, ha fatto sapere la Ong.

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