Dopo l’allarme lanciato da “Repubblica”, il governatore Schifani convoca i dirigenti e istituisce una task force. Alla guida la figlia dell’ex presidente Piersanti Mattarella assassinato dalla mafia nel 1980
La nipote del presidente della Repubblica a guardia del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ć la segretaria generale di Palazzo d’OrlĆ©ans Maria Mattarella la persona che il presidente della Regione Renato Schifani schiera alla guida della cabina di regia per il controllo sui fondi del Pnrr in Sicilia: dopo l’allarme di Repubblica sui bandi in scadenza, infatti, il governatore ha convocato i 23 dirigenti generali per fare il punto con loro sui bandi in scadenza, sui progetti attualmente attivati e sul personale chiamato a portare avanti il piano di investimenti europei e di fatto per annunciare loro la nascita di una task force che li segua passo dopo passo.
Il punto più critico, però, ĆØ proprio il personale: come era giĆ emerso l’anno scorso, la Sicilia che da anni si sbarazza del personale negli uffici pubblici adesso ha bisogno di dipendenti. Un disperato bisogno: uno studio interno dell’Anci rivelato da Repubblica l’anno scorso calcolava in 14.921 le assunzioni necessarie nel sistema dei Comuni e delle ex Province in Sicilia, cui si aggiungono almeno alcune centinaia di dipendenti da inserire nei ranghi della Regione.
L’obiettivo, nel medio periodo, sarĆ arrivare alle assunzioni a Palazzo d’OrlĆ©ans. Due anni fa la Regione ha siglato un’intesa con lo Stato che prevede il blocco del turnover per il personale regionale, sottoposto negli ultimi anni a un’intensa cura dimagrante. “La burocrazia – ha detto due mesi fa il ragioniere generale della Regione, Ignazio Tozzo, a sua volta chiamato nella cabina di regia – ha le proprie responsabilitĆ , ma ci sono anche altre motivazioni, spesso sottovalutate: da un lato la mancata capacitĆ di investire sul capitale umano, su nuove energie e nuove competenze. In Sicilia i concorsi pubblici sono bloccati da decenni”.
L’anno scorso la Regione aveva provato a fare i calcoli: stando al piano triennale del fabbisogno approvato dalla giunta Musumeci alla fine del 2021, servono ad esempio 272 tecnici dei beni culturali, 645 legali, 172 tecnici delle infrastrutture o 710 esperti di sistemi informatici, per un totale di oltre duemila specialisti da immettere nel sistema pubblico per evitare il tracollo. “Per sfruttare i fondi europei – avvisano da Palazzo d’OrlĆ©ans – serve più capacitĆ di stilare i progetti. Questo ĆØ un problema a maggior ragione negli enti locali: l’obiettivo, nel breve periodo, ĆØ quindi fornire assistenza tecnica a Comuni ed ex Province, se necessario stipulando contratti all’esterno”.
Intanto, però, si parte con la cabina di regia. Al fianco di Mattarella e Tozzo ci saranno l’avvocato generale di Palazzo d’OrlĆ©ans Giovanni Bologna, il capo del dipartimento Programmazione Vincenzo Falgares e la dirigente del dipartimento Funzione pubblica, Carmen Madonia, la vicaria dell’ufficio di gabinetto della presidenza della Regione Vitalba Vaccaro e il dirigente di volta in volta chiamato in causa nelle decisioni. Va invece in archivio la cabina di regia voluta negli scorsi anni dall’ex assessore all’Economia Gaetano Armao: un organismo che puntava a centralizzare le decisioni, ma che di fatto ĆØ rimasto nel cassetto.
Sul resto del quadro, però, la Regione traccia un bilancio rassicurante: secondo Palazzo d’OrlĆ©ans l’accelerazione imposta dalle riunioni di questi giorni dovrebbe permettere di evitare di sprecare risorse. “Il Pnrr – dice Schifani, che ieri ha ricevuto una richiesta di incontro dall’Ance su questo tema – ĆØ un’opportunitĆ straordinaria per lo sviluppo della Sicilia e non possiamo sprecarla. Tanto ĆØ giĆ stato fatto ed ĆØ nostra intenzione continuare su questa strada. Con la collaborazione di tutti, faremo tutto quanto nelle nostre possibilitĆ e metteremo in campo ogni sforzo per superare le eventuali criticitĆ che dovessero presentarsi”.
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