Luigi Di Maio in pole position come inviato dell’Ue nel Golfo Persico? Forse, perché dopo gli attacchi da parte del governo alla scelta europea, ecco che da Bruxelles arrivano i primi dubbi. Stando a quanto riportato dal quotidiano francese Le Monde, in molti storcerebbero il naso al solo nominare l’ex ministro degli Esteri. “Le sue competenze – sono i rumors-, soprattutto la sua conoscenza da debuttante dell’inglese e la sua scarsa esperienza nel Golfo, rendono curiosa questa scelta”. Insomma, Di Maio riesce in un’impresa: riesce a far dire qualcosa di giusto a quella Francia con cui è in atto un durissimo scontro diplomatico sui temi ong e immigrazione.
Più nel dettaglio, dal Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) tengono a precisare che “non è stata presa alcuna decisione”. Ogni indiscrezione su un ipotetico nuovo incarico per Di Maio è dunque “pura speculazione“. Addirittura nella divisione Medio Oriente il clima si sarebbe “reso teso” sull’argomento. “Sembra che Di Maio abbia fatto un colloquio molto buono”, riporta una fonte senza nascondere però che la sua candidatura “ha creato una grande sorpresa”. In ogni caso, sottolinea un ex dirigente italiano del settore energetico, “non cambierà molto” perché “gli Stati produttori continueranno a trattate con le compagnie nazionale”.
E se perplessità sono state sollevate all’estero, anche l’Italia non è da meno. Il governo sul caso non si è risparmiato, con Antonio Tajani che torna a ribadire: “Quella dell’ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, non è una candidatura governativa”. A fargli eco Guido Crosetto: “Non spetta al ministero della Difesa ma al governo” dato che il suo dicastero “non si occupa di queste cose”. Ancora più schietto, Maurizio Gasparri. Il senatore di Forza Italia aveva puntato il dito contro Di Maio che “ha dimostrato tanta presunzione e tanta incompetenza”. Dietro alla poltronissima per Gasparri ci sarebbe “una provocazione” da parte dell’Ue.