MILANO – La famiglia al centro del programma meloniano, ai tempi di risorse da centellinare. In attesa di metter mano alla riforma del Fisco, che nelle intenzioni del governo trova il suo perno nella rivoluzione del quoziente familiare (finora avanzato per il calcolo dei redditi ai fini del Superbonus), con la Manovra per il 2023 il governo studia un “pacchetto famiglia” che si appoggia sul poteziamento dei trasferimenti ai nuclei numerosi.

Due le misure fondamentali previste nell’insieme di provvedimenti messi sul tavolo dal ministero della Famiglia. In primo luogo, un raddoppio della maggiorazione forfettaria prevista per i nuclei con almeno quattro figli nell’ambito dell’Assegno Unico: si tratta di cento euro in più al mese. In secondo luogo, una erogazione di pari entità alle famiglie dove ci sono gemelli. A conti fatti, misure che mettono soldi in tasca – 116 milioni la stima di spesa complessiva – a poco meno di 100mila nuclei.

Maggiorazione raddoppiata per le famiglie numerose

La premier Giorgia Meloni, fin dal suo primo discorso alle Camere, scandì che c’è “una istituzione formativa importante, accanto a scuola e università. Forse la più importante. Ed è la famiglia. Nucleo primario delle nostre società, culla degli affetti e luogo nel quale si forma l’identità di ognuno di noi. Intendiamo sostenerla e tutelarla; e con questa sostenere la natalità, che nel 2021 ha registrato il tasso di nascite più basso dall’Unità d’Italia ad oggi”.

Per scaricare a terra queste intenzioni, bisogna però fare i conti con le risorse di una Manovra che destinerà il grosso dei fondi disponibili al caro energia.

Il primo punto riguarda il raddoppio con cento euro di aggiunta agli attuali cento per la maggiorazione forfettaria dell’assegno alle famiglie con almeno quattro figli. Un raddoppio, che scatterebbe dal 2023, e che costa 94,4 milioni all’anno allo Stato. Dividendo la spesa prevista per i 1.200 euro annui di assegni, ne deriva una platea di circa 78.700 famiglie. Numero in linea con quello delle famiglie numerose richiedenti l’Assegno al settembre 2022, ovvero 72mila unità. Simulando oggi un assegno per una famiglia con due genitori lavoratori e reddito Isee a 15mila euro, con quattro figli si hanno 1.090 euro: salirebbero a 1.190. A 25mila euro sono 786, diventerebbero 886. Senza Isee e sempre con 2 genitori lavoratori, i 330 euro diventano 430.

Secondo il governo le coperture si trovano nell’Assegno stesso, o meglio nel suo tiraggio inferiore alle attese. Considerando che ad agosto risultavano avanzati 634 milioni inutilizzati per l’Assegno (di cui 630 milioni sono stati prelevati dall’Aiuti-bis per coprirne le spese anti-rincari dell’energia), nella parte restante dell’anno si genereranno sufficienti economie per coprire la misura, anche considerando gli effetti dell’inflazione che farà salire gli importi dell’assegno e le fasce Isee dei richiedenti.

Cento euro anche alle famiglie con gemelli

La seconda misura in tal senso riguarda le famiglie con figli gemelli. In questo caso, si scrive nelle proposte del ministero per la Famiglia, si prevede di staccare un bonus da 100 euro come ulteriore maggiorazione dell’Assegno unico “per i nuclei familiari con figli gemelli”. Bonus che andrebbe fino al terzo anno di età.

L’intento dichiarato è di “sostenere economicamente i nuclei famigliari al cui interno sono presenti figli gemelli il cui sostentamento è particolarmente oneroso proprio nei primi anni di vita”. In questo caso, il costo dal 2023 è di 22,3 milioni di euro. E la platea di famiglie con figli gemelli nell’ultimo triennio è di 18.558.