Soumahoro e la Coop di famiglia, lo scandalo si ingrossa! Persino Repubblica costretta a pubblicare le chat dove ai loro ‘schiavi’ chiedono indietro la meta’ dello stipendio versato

Clemente Pistilli per “la Repubblica”

DIFFIDATE SEMPRE DA CHI SI ERGE A PALADINO DEGLI ULTIMI – ANCHE “REPUBBLICA” SI SVEGLIA E DEDICA AMPIO SPAZIO ALL’INCHIESTA SUI MINORI DISCRIMINATI NELLA COOPERATIVA DELLA MOGLIE DI ABOUBAKAR SOUMAHORO: “L’ONOREVOLE HA FATTO INGRESSO ALLA CAMERA INDOSSANDO DEGLI STIVALI DI GOMMA E HA SOSTENUTO CHE ‘NON DEVONO ESSERE PIÙ INTRISI DAL FANGO DELL’INDIFFERENZA E DELLO SFRUTTAMENTO’. ORA PERÒ LUI STESSO SI È TROVATO A FAR FRONTE A UNA SERIE DI DENUNCE” – LE CHAT SULLE FATTURE FALSE CHIESTE AI LAVORATORI: “PORTAMI LA SETTIMANA PROSSIMA FATTURA DI METÀ IMPORTO”

Prima le vertenze per circa 400mila euro di stipendi non pagati ai dipendenti, poi le ipotesi di fatture false chieste ai lavoratori e infine le accuse di migranti minorenni che lamentano condizioni terribili nelle strutture dove sono ospitati, prive anche di energia elettrica e acqua corrente. Nel giro di un mese il quadro sulle cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera di Aboubakar Soumahoro, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, si è fatto sempre più fosco. Abbastanza per portare la Procura di Latina ad aprire un’inchiesta e i carabinieri a indagare.

L’onorevole, paladino dei braccianti, ha fatto ingresso alla Camera indossando degli stivali di gomma e ha sostenuto che «non devono essere più intrisi dal fango dell’indifferenza e dello sfruttamento». Ora però lui stesso si è trovato a far fronte a una serie di denunce presentate dal sindacato Uiltucs e diventate oggetto di accertamenti da parte della magistratura.

«L’elettricità e l’acqua sono state tagliate per molto tempo. Non c’è cibo né ci sono vestiti», ha raccontato al sindacato Nader, un minorenne ospite di una delle strutture per migranti gestite a Latina dalle coop Consorzio Aid e Karibu. «Ci hanno anche maltrattati», ha sostenuto il 17enne Abdul. E così altri.

Nel corso degli anni, tra l’altro, ci sono state diverse proteste da parte di migranti ospiti delle coop di Marie Terese Mukamitsindo e Liliane Murekatete, suocera e moglie dell’onorevole. Ventisei lavoratori delle cooperative, non ricevendo in alcuni casi lo stipendio da due anni, si sono rivolti all’Ispettorato del lavoro.

Ad alcuni lavoratori, secondo le denunce, sarebbero poi state chieste fatture false per ottenere i pagamenti. Una modalità confermata da alcune chat consegnate alla Procura di Latina. «Portami la settimana prossima fattura di metà importo», veniva scritto a quanti chiedevano lo stipendio.

«Dove sono e dove finiscono i soldi pubblici erogati?», chiede il segretario della Uiltucs, Gianfranco Cartisano. Soumahoro, che Repubblica ha cercato di contattare sia lunedì che martedì per un commento, non ha riposto ai messaggi.

Ieri invece, pur senza pronunciarsi sulle accuse mosse alle coop di moglie e suocera, ha affidato la sua replica a un post sui social: «Non c’entro niente con tutto questo e non sono né indagato né coinvolto in nessuna indagine. Non consentirò a nessuno di infangare la mia integrità morale. Ho dato mandato ai miei legali di perseguire chiunque getterà ombre sulla mia reputazione».

«Il sistema dell’accoglienza ha basi solide a Latina e in provincia ma ora rischia di venire giù», dichiara intanto Angelo Tripodi, capogruppo della Lega nel consiglio regionale del Lazio.

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