Dicono che sia un testimone-chiave. Che la sua deposiziome potrebbe cambiare molto in questo processo – su Ciro Grillo ed i suoi tre amici genovesi Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria – per stupro nei confronti di Silvia (nome di fantasia), studentessa milanese di origini italo-norvegesi. “PerchĆØ un caro amico di questa ragazza ha da raccontare un episodio accaduto proprio in Norvegia prima di quello del 17 luglio 2019 in Sardegna”, dicono gli avvocati della difesa.

Parliamo dello studente David Enrique Obando, ventenne norvegese di origini nicaraguensi, figlio di un noto politico di Oslo. SarĆ  lui ad essere sentito come testimone in una delle prossime udienze. L’hanno chiesto gli avvocati Andrea Vernazza, Alessandro Vaccaro, Ernesto Monteverde, Gennaro Velle, Enrico Grillo, Mariano Mameli ed Antonella Cuccureddu. E il giudice di Tempio Pausania, dove si svolge il processo, l’ha concesso.

Obando ha da chiarire quanto Silvia (difesa dagli avvocati Giulia Bongiorno, senatrice della Lega, e Dario Romano) confidĆ² al maestro di kitesurf Marco Grusovin qualche giorno dopo il presunto stupro avvenuto il 17 luglio del 2019 a Cala di Volpe, nella villetta in uso alla famiglia di Beppe Grillo, ad opera dei quattro giovani genovesi oggi imputati: “Questa non ĆØ la prima volta, mi era giĆ  accaduto in Norvegia”, avrebbe detto la ragazza. Silvia avrebbe subito una violenza sessuale nell’estate del 2018 da parte del nicaraguense mentre i due si trovavano in vacanza, in tenda. Grusovin lo ha ripetuto in aula, durante l’udienza di mercoledƬ scorso. Tant’ĆØ che adesso sia gli avvocati che il collegio giudicante vogliono sentire Obando.

C’ĆØ di piĆ¹: l’istruttore ha aggiunto: Ā«La ragazza mi raccontĆ² che aveva avuto un confronto con il suo amico dopo i fatti e che lui, mentre gli contestava lā€™abuso sessuale, era caduto dalle nuvole, dicendo che lo riteneva un rapporto consensuale. PerciĆ² non l’aveva denunciatoĀ». Lo stesso Grusovin in aula ha precisato che quel racconto non gli era sembrato veritiero.

In ogni modo, nelle prossime udienze dell’8 febbario, dell’8 marzo e del 12 aprile dovranno essere sentiti come testimoni anche gli amici di Silvia e di Roberta (anche questo nome di fantasia) che avrebbero raccolto le confidenze delle due ragazze. Roberta (avvocati Vinicio Nardo e Fiammetta Di Stefano) ĆØ l’amica, studentessa milanese anche lei, che si trovava in vacanza in Sardegna nel luglio 2019. Pure lei presente nella villetta di Grillo quella notte di alcol e sesso. Nelle ore in cui prima Corsiglia avrebbe avuto un rapporto con Silvia, dopo Ciro, Edoardo e Vittorio avrebbero abusato di Silvia. Anche Roberta, comunque, vittima di violenza sessuale: mentre dormiva sul divano, i tre (Corsiglia era andato a dormire anche lui) avrebbero avvicinato i genitali al suo viso, scattando foto e girando un video. Vantandosi dopo con gli amici di quanto avevano fatto: sia a Silvia che a Roberta.

Questo raccontano anche le indagini coordinate dal pm di Tempio Gregorio Capasso. In questa delicata vicenda, perĆ², vi sono tante contraddizioni. Da chiarire in aula. E soprattutto ci sono le dichiarazioni dei quattro ragazzi che negano tutto e parlano di rapporti sessuali consensuali.