Mattarella, quel dispetto a Meloni sul provvedimento inerente al tetto del contante: lo ha fatto eliminare dal decreto aiuti

L’innalzamento del tetto al contante è una misura a cui il Governo ha assegnato un consistente invenstimento politico fin dal suo insediamento. Giorgia Meloni ne aveva parlato nel suo discorso programmatico come Presidente del Cosniglio, spiazzando i parlamentari della maggioranza con una citazione di Padoan:

“Non c’è correlazione tra intensità del limite del contante e la diffusione dell’economia sommersa, ci sono paesi in cui il limite non c’è e l’evasione fiscale è bassissima.”

La misura era subito diventata oggetto di un infuocato dibattito politico: l’opposizione si era scagliata in blocco contro il Governo, accusandolo di voler favorire l’evasione fiscale, nonostante diversi paesi interni all’UE abbiano tetti più alti dell’Italia oppure non prevedano alcun limite all’uso delle banconote: Germania, Austria, Paesi Bassi, Irlanda, Svezia, Finlandia e Estonia. Lo scorso 25 ottobre la proposta era stata depositata come progetto di legge da Alberto Bagnai, con un tetto previsto di 10mila euro. Poi era poi finita nel decreto aiuti quater, quello per far fronte alla crisi energetica, approvato dal governo lo scorso 10 novembre. Il tetto era sceso a 5mila euro.

Al momento, però, il DL non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e nelle bozze che circolano in queste ore tra gli addetti ai lavori, l’innalzamento al limite del contante è sparito. Secondo le indiscrezioni Sergio Mattarella si sarebbe rifiutato di firmare il decreto contestando il carattere di necessità ed urgenza proprio della norma di innalzamento del contante. Una decisione legittima secondo l’ortografia costituzionale, ma che suggerirebbe un netto sconfinamento delle prerogative politiche del Capo dello Stato: è infatti opinione di molti economisti che la norma potrebbe impattare positivamente sull’economia e fornire una spinta ai consumi in un momento di grave crisi economica. La pensava così anche Matteo Renzi quando era presidente del Consiglio.

La decisione di Mattarella arriva dopo la telefonota a Macron subito dopo il duro confronto con il Governo per la vicenda della Ocean Viking, iniziativa non concordata con il Governo che ha fatto storcere il naso a diversi costituzionalisti. Anche perché l’esecutivo attuale governa con un mandato popolare chiaro, emerso dalle scorse elezioni e non dovrebbe subire interferenze nella conduzione della propria linea politica, interna ed internazionale.

Secondo fonti della Lega, l’innalzamento del tetto al contanto sarà inserito nella manovra di bilancio, che verrà approvata dal Governo il prossimo 21 novembre e sarà poi in discussione in Parlamento per essere varata entro la fine dell’anno.

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