Microfoni funzionanti, un proiettore nuovo, videowall su cui proiettare delle immagini e assistenza tecnica Ā«necessaria per il buon funzionamento dellāudienzaĀ». Questa volta, almeno sulla carta, al processo a Grillo junior e ai suoi tre amici, accusati di stupro di gruppo, tutto dovrebbe andare liscio. Dopo lāincidente di percorso della scorsa udienza, il 19 ottobre, quando i giudici del piccolo Tribunale di Tempio Pausania, in Sardegna, furono costretti a rinviare tutto a domani, perchĆ© mancavano i microfoni e al posto dello schermo cāerano dei fogli formato A4 appicciati alla meno peggio sul muro con lo scotch, sono arrivati microfoni nuovi e anche uno schermo dove potere proiettare i video. Assicurata dal Presidente del Tribunale Giuseppe Magliulo anche adeguata assistenza tecnica.
Verranno cosƬ sentiti domani i testi che erano stati chiamati per la scorsa udienza, ma che sono stati costretti a tornare a casa dopo il rinvio āper motivi tecniciā. Per domani, a partire da mezzogiorno, sono cosƬ attesi i due titolari, marito e moglie, del B&B di Palau, che nel luglio del 2019 ospitarono per alcune settimane la studentessa italo-norvegese di 19 anni che ha denunciato i quattro giovani imputati e la sorella più piccola. Al B&B di Palau la 19enne era ospitata insieme alla sua amica. Anche questāultima sarebbe stata vittima delle violenze del gruppo di amici. Le due, la sera prima, erano state alla discoteca Billionaire dove avevano conosciuto Ciro Grillo, figlio del fondatore dei Cinque Stelle ed i tre amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.
Sempre domani mattina, oltre a Maika Pasqui e Daniele Ambrosiani, i due titolari del B&B, ci saranno anche Francesca Brero e Marco Grusovin, i due istruttori di kitesurf di Porto Pollo dove la studentessa italo-norvegese prendeva lezioni. Che dovranno raccontare in aula lo stato dāanimo della giovane alāindomani del presunto stupro. E ancora, ĆØ prevista la presenza della ginecologa Marta Castiglioni, la psicologa Laila Micci e la medico legale Vera Gloria Merelli. Sono i tre medici che 9 giorni dopo la presunta violenza sessuale hanno visitato Silvia alla Clinica Mangiagalli di Milano. E sono stati loro a mandare tutto agli inquirenti Ā«ravvisando gli estremi di un delitto procedibile dāufficioĀ», avevano scritto i tre medici. Nel referto risulta che la giovane aveva lividi da pressione, riconducibili a suo dire alla costrizione ed alla violenza sessuale. CosƬ come allāavambraccio destro, alla gamba destra ed alla gamba sinistra. Domani sarĆ unāudienza cruciale, per alcuni versi decisiva. Il procuratore Capasso dovrĆ decidere se proseguire con le testimonianze o ascoltare i consulenti tecnici.
Tempio PausaniaĀ – I più attesi sono loro, i tre medici della Clinica Mangiagalli di Milano e il medico-legale ingaggiato da Beppe Grillo per contrastarli. In aula, oggi, da mezzogiorno al Tribunale di Tempio Pausania saranno soprattutto loro i protagonisti del processo a Ciro Grillo, figlio del fondatore dei Cinque Stelle, ed ai suoi tre amici genovesi Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Tutti oggi poco più che ventenni, chiamati a rispondere di stupro di gruppo nei confronti di Silvia, studentessa italo-norvegese, e di violenza sessuale verso la sua amica Rebecca. Tutto avvenuto tra il 16 e il 17 luglio del 2019 a Cala di Volpe (Costa Smeralda), nella villetta in uso alla famiglia Grillo.
Tutto denunciato 9 giorni dopo ai carabinieri di Milano, cittĆ dove risiedono le due ragazze all’epoca da poco maggiorenni: dopo che Silvia si era fatta visitare alla “Mangiagalli”. Dalla ginecologa Marta Castiglioni, dalla psicologa Laila Micci e dal medico-legale Vera Gloria Merelli. E sono state loro a mandare tutto agli inquirenti “ravvisando gli estremi di un delitto procedibile d’ufficio”, avevano scritto i tre medici. Nel referto dalla visita ginecologica, però, si legge “non evidenza di lesioni”, ma lividi da pressione sul corpo a suo dire provocati dalla costrizione e dalla violenza sessuale. CosƬ come all’avambraccio destro, alla gamba destra ed alla gamba sinistra. La ragazza ha raccontato che era stata bloccata e tenuta ferma durante lo stupro. Per farsi assistere legalmente, ha scelto l’avvocato Giulia Bongiorno, senatrice della Lega.
La parte più importante e delicata del processo ĆØ appunto quella riguardante i certificati medici, le perizie. E Marco Salvi, il medico-legale dei quattro imputati (difesi da un collegio di sette avvocati: Enrico Grillo, Ernesto Monteverde, Gennaro Velle, Alessandro Vaccaro, Andrea Vernazza, Mariano Mameli ed Antonella Cucureddu)Ā proverĆ a dimostrare che invece quei lividi potrebbero essere stati provocati il giorno dopo, quando la ragazza va alla lezione di kitesurf a Palau. Tant’ĆØ che oggi come testimoni ci saranno anche Francesca Brero e Marco Grusovin, i due istruttori. Che dovranno raccontare lo stato d’animo della giovane all’indomani del presunto stupro.
Dovevano essere ascoltati lo scorso 19 ottobre, ma l’udienza ĆØ stata sospesa poichĆØ non c’erano microfoni a sufficienza, mancava uno schermo (al suo posto erano stati attaccati dei fogli di carta formato A-4 sul muro) su cui proiettare foto e video, di un processo basato maggiormente su materiale informatico e immagini. Dopo un breve consulto, il presidente del collegio giudicante, Marco Contu, aveva aggiornato l’udienza. Oggi dovrebbe essere tutto funzionante. CosƬ ha assicurato il presidente del Tribunale Giuseppe Magliulo. Tutto dovrebbe andare liscio.
Fra i testimoni attesi anche i due titolari del B&B di Palau, Maika Pasqui e Daniele Ambrosiani, che ospitarono le ragazze quell’estate. C’era anche la sorella più piccola di Silvia, ma quella sera non andò a ballare con loro al Billionaire di Porto Cervo, dove invece Silvia e Rebecca (difesa da Vinicio Nardo e Fiammetta Di Stefano) incontrarono e conobbero Ciro ed i tre amici. A tarda notte l’invito a dormire nella villetta di Cala di Volpe. L’indomani mattina il presunto stupro e la violenza sessuale. I titolari del B&B ai carabinieri (delegati dal procuratore di Tempio Gregorio Capasso) che li avevano interrogati nei giorni successivi alla denuncia, dichiararono che Silvia “era serena”. Ma a Repubblica ed al Corriere della Sera che li intervistarono, dissero che “sembrava turbata”. In aula dovranno ripetere quale delle due versioni ĆØ vera. E però Ambrosiani disse che la ragazza il giorno successivo aveva chiesto se avesse una bicicletta per andare in farmacia: “Ho saputo soltanto dopo che voleva comprare la pillola del giorno dopo”.
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