“Non sto a guardare” PD verso il baratro, scende in campo per la segreteria Elly Schlein, la figlia di milionari sponsorizzata direttamente da George Soros

PER CONDANNARE IL PD ALL’OPPOSIZIONE ETERNA NON C’E’ NULLA DI MEGLIO DI ELLY SCHLEIN – LA VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA SCENDE IN CAMPO: “PARTECIPO AL CONGRESSO PD, NON STO A GUARDARE” – FIGLIA DI LUMINARI, BISESSUALE, AMAZZONE LGBTQ, EBREA ASCHENAZITA MA ANTI ISRAELE, LA SINISTRATA CHE SEMBRA USCITA DA UN FILM DI GUADAGNINO E’ SOSTENUTA DA FRANCESCHINI (CHE AUSPICA UN TICKET CON NARDELLA) – LEI SI SCAGLIA CONTRO LE CORRENTI: “ANCORA SI PENSA CHE DIETRO UNA DONNA DEVE ESSERCI SEMPRE UN UOMO CHE LA SPINGE” (IN CHE SENSO?) – COSA FARANNO ORLANDO E BETTINI?

Tutto come previsto: Elly Schlein rompe gli indugi. Un passo avanti. Per il Pd c’è in corsa anche lei. “Con grande piacere”, fa sapere, “aderisco al congresso, non sto a guardare. E lo farà “con tante e tanti” che vorranno seguirla, “ci sono per un percorso collettivo“. E ancora: “C’è già una nuova classe dirigente che aspetta una opportunità. Forse è proprio questa. Ascolterò le tante reti che ci sono in questa società. Non è oggi il momento di avanzare corse solitarie, ma è il momento di costruire una visione collettiva insieme. Diamoci un appuntamento. Riconciliamoci con i mondi fuori che non si sono sentiti accolti”.

Lo spiega in una lunga diretta Instagram, dove la Schlein, vicepresidente della Regione Emilia aggiunge: “Finora non ho voluto alimentare un processo troppo schiacciato sui nomi. Ho visto anche il mio nome circolare e ho parlato con tante e tanti di voi di cosa serve per sciogliere i nodi irrisolti e le contraddizioni di questi anni. Io trovo molto significativa l’apertura di un processo costituente e ricostituente del Pd dopo la botta delle elezioni. E’ un gesto non scontato. Ora – prosegue – non serve solo una frettolosa corsa a cambiare il gruppo dirigente, ma una riflessione larga e aperta su cosa vogliamo diventare. A me interessa aderire a questo percorso per portare un contributo di proposte. Non certo da sola, ma con tante e tanti altri che hanno condiviso queste proposte”.

Dunque la Schelin spiega di voler mettere insieme una rete di movimenti che riavvicini il Pd a chi si è allontanato dalla sinistra: “Teniamoci strette e teniamoci stretti. Io non ho mai creduto che le traiettorie individuali possano cambiare le cose, sono le traiettorie collettive che contano. Affolliamo questo percorso, dobbiamo essere parte del cambiamento. Qui si apre una occasione nuova. Nove anni fa non ci fu l’apertura e l’intelligenza di fare autocritica, per riconnettersi con i bisogni essenziali delle persone. Se si apre una opportunità di questo tipo che facciamo? Stiamo a guardare? Io credo di no. Dobbiamo rimettere in discussione tutto. L’unico modo per riuscirci è vivere questo cambiamento. Serve una casa comune”.

Insomma, Elly Schlein entra in campo nella partita per la segreteria, dopo lunghe settimane di chiacchiericci al riguardo. Se proseguirà nella sua corsa per raccogliere l’eredità di Enrico Letta, la Schlein si troverà a sfidare Stefano Bonaccini, l’attuale presidente dell’Emilia Romagna, di cui è vice. Un clamoroso derby, tutto in famiglia.

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