“Fare memoria non significa soltantoĀ ricordare e onorare, doverosamente, il sacrificio di milioni di persone innocenti, vittime di una violenza fanatica, spietata e disumana. Testimoniare e tramandare la memoria di quei fatti storici vuol dire anche contribuire a creare una cultura della pace, della tolleranza, del rispetto, della comune appartenenza al genere umano.Ā Coltivare la storia e diffondere la memoria ĆØ elemento decisivo per la creazione e la crescita nelle nuove generazioni di una coscienza civile solida e motivata”. Lo rimarca il presidente della RepubblicaĀ Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al XVIII congresso nazionale dell’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned), che si concludeĀ a Rimini.

“Ben consapevole delle indicibili atrocitĆ  subite dai deportati nei campi di sterminio nazisti e delle sofferenze delle loro famiglie – esordisce il capo dello Stato nel suo messaggio – desidero far giungere un messaggio di vicinanza e di considerazione alla giornata conclusiva del XVIII Congresso dell’Aned”.

Mattarella rivolge un saluto di “particolare intensitĆ ” alla senatrice a vitaĀ Liliana SegreĀ e Mario Candotto, “sopravvissuti all’inferno dei campi di sterminio, e gli altri relatori, discendenti dei tanti italiani deportati in Germania per motivi razziali, politici, religiosi o per essersi opposti – con le armi, con la disobbedienza, con la non collaborazione – alla barbarie nazifascista”.