Conte fa il fenomeno contro il raduno di Predappio, Del Debbio lo silura come non mai: perche’ quando c’eri tu non li hai bloccati?

Marco Leardi per www.ilgiornale.it

“Perché in tutti questi anni non è mai intervenuto nessuno su Predappio?”. A evidenziare la contraddizione è bastata una semplice domanda. Un interrogativo facile facile, di fronte al quale Giuseppe Conte è stato colto in contropiede. Tallonato sull’ipocrisia di certe sue affermazioni. Negli ultimi giorni il leader dei Cinque Stelle aveva infatti criticato il governo Meloni per non essere intervenuto sul raduno dei nostalgici fascisti con la stessa fermezza riservata invece ai rave party. “Aspettiamo una parola chiara”, aveva strillato. Peccato che la controversa manifestazione si fosse svolta anche quando a palazzo Chigi c’era proprio lui. Senza che si muovesse foglia.

Predappio, la contraddizione di Conte

La circostanza è stata ricordata ieri sera allo stesso professore, che su Rete4 è come caduto dal pero. A Dritto e Rovescio, Conte aveva appena ribadito la propria critica al governo e si era lanciato nell’ennesimo attacco. “Applichiamo la legislazione vigente anche ai raduni di 2mila e più persone… Inno fascista, saluto romano, camicie nere: quello è un reato a tutti gli effetti, si chiama apologia di fascismo. Quindi le forze dell’ordine anche lì sarebbero dovute intervenire per contrastare la flagranza di quel reato e denunciare alle procure”, aveva affermato, indignandosi per quella manifestazione che in realtà si ripete da anni, accompagnata sempre dalle medesime polemiche.

Già all’indomani del ritrovo di Predappio, l’ex avvocato del popolo si era stracciato le vesti. “Ci aspettiamo dal titolare del Viminale e dal governo una parola chiara sulla sfilata delle 2mila camicie nere di Predappio, dove inni fascisti e braccia tese hanno evidenziato – qualora ve ne fosse bisogno – la labile linea di confine che divide la ‘nostalgia’ dall’apologia”, aveva dichiarato. Visto il pericolo da lui stesso ravvisato, come mai non intervenne su quel raduno quando toccava a lui guidare il Paese? L’interrogativo è stato posto su Rete4 dal conduttore Paolo Del Debbio, che ha così costretto l’ex premier ad abbozzare una risposta.

“Non sono intervenuto”

“Mah, francamente guardi, adesso la modalità dello svolgimento di queste manifestazioni mi sfugge e non so se tutti gli anni è stato allo stesso modo o quest’anno, per questo governo di destra, c’è stata una maggiore enfasi ed esaltazione. Quindi, sulla modalità di svolgimento di questa manifestazione, gli altri anni non sono intervenuto”, ha spiegato il leader pentastellato incartandosi un po’, almeno a giudicare dalla vaghezza di quelle argomentazioni.

“Il tema è: abbiamo una doppia morale?”, ha proseguito capo dei Cinque Stelle, contestando provvedimenti emanati dal governo. Ma la doppia morale, forse, è stata anche quelle utilizzata dallo stesso Conte: integerrimo e polemico con l’esecutivo Meloni, indulgente con se stesso.

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