“Gli unici che sbarcano” Il Ministro Piantedosi cancella letteralmente Lamorgese: intenzionato ad imporre la linea dura sfruttando la legge in vigore

I dati sulle operazioni di soccorso italiane arrivano poco prima che Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, si metta alla testa della manifestazione, organizzata a Roma, per protestare contro la «follia dei blocchi navali» in materia di immigrazione a suo dire opera del governo Meloni. Insieme a lui, ci sono i rappresentanti di oltre 40 Ong e qualche parlamentare del Pd. Tutti riuniti per dire no ai respingimenti in Libia. «Un appuntamento ancora più importante e significativo», scandisce Fratoianni, di fronte alla decisione del neo ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi, di bloccare di fatto – in via preventiva – lo sbarco in Italia di due imbarcazioni, la Ocean Viking e la Humanity 1, con a bordo oltre 380 persono raccolte in acque internazionali.

Peccato che mentre all’Esquilino, in piazza di Santa Maria Maggiore, vada in scena il presidio guidato dalla sinistra, una delle stesse organizzazioni che operano nel soccorso in mare, Alarm Phone, annunci con sollievo che oltre 1.300 migranti alla deriva al largo della Sicilia siano stati messi in salvo grazie all’intervento delle unità navali italiane. In particolare la nave “Diciotti”, un pattugliatore della Guardia di Finanza e due motovedette della Guardia costiera, aiutate da un altro pattugliatore, stavolta spagnolo, inserito nella missione Frontex. Questo dispositivo, con due operazioni di soccorso, è intervenuto a sostegno di due pescherecci provenienti dalla Cirenaica, in Libia.

I CANALI LEGALI
«Siamo molto sollevati che siano state soccorsi», ha twittato Alarm Phone. I migranti, aiutati nelle aree di ricerca e soccorso italiane (i superstiti riferiscono anche di 12 persodomani. Un flusso che rientra nei corridoi umanitari realizzati da Comunità di Sant’ Egidio, Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Diaconia e Tavola valdese. Dal 2016 a oggi questo percorso ha permesso l’accoglienza, solo dal Libano, di oltre 2.300 persone. Numeri che le sigle scese in piazza- nonché il solito Roberto Saviano, che ieri ha accusato il capo del Viminale di «condannare a morte chi è in mare» – fanno finta di non vedere. Omettendo di ricordare quanto fatto notare, ad esempio, dall’esperto di diritto marittimo Giuseppe Loffreda, che all’Adn Kronos definisce legittima la scelta del Viminale di avviare la procedure per negare lo sbarco alle due navi che battono bandiera tedesca (Ocean Viking) e norvegese (Humanity 1).

Le due imbarcazioni, infatti, hanno raccolto i migranti in acque internazionali, nel tratto di mare tra Malta e Libia. E dunque il loro eventuale ingresso in Italia sarebbe in contrasto- come evidenziato dal ministero dell’Interno – con le «nome europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale». Inoltre, essendo i migranti attualmente a bordo di navi che battono bandiere tedesca e norvegese, è come se si trovassero in territorio di quello Stato. «Ho voluto battere un colpo per riaffermare un principio: la responsabilità degli Stati di bandiera di una nave», ha affermato Piantedosi conversando con il quotidiano La Stampa. Diverso sarebbe il caso se le due imbarcazioni fossero in pericolo a causa di un’avaria o di condizioni meteo marine avverse. In queste circostanze, potrebbero esercitare il diritto di rifugiarsi in un porto sicuro. Viceversa, è possibile respingere la richiesta, come conferma il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, citando le parole del suo successore al Viminale: «Questo governo farà rispettare regole e confini».

ALLARME LIBIA
È il doppio binario: accoglienza delle imbarcazioni nelle aree di ricerca e soccorso nazionali, facoltà di negare l’ingresso nelle acque territoriali, e quindi lo sbarco, alle navi straniere che hanno fatto salire a bordo i migranti in acque internazionali. Un cambio di passo rispetto allo schema di Luciana Lamorgese, già fatto pervenire- a questa è servita la prima direttiva firmata da Piantedosi – alle Forze di polizia e alle articolazioni operative delle Capitanerie di porto. Oggi il capo del Viminale, alle 12, riunirà il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. A Piantedosi, cui preme fare il punto – con le agenzie di intelligence – su quanto sta accadendo in Nord Africa. «La linea sarà puntare a che non ci siano navi che trasportano migranti nel Mediterraneo. Faremo una forte azione di intesa con i Paesi di origine dei transiti per governare i flussi». Patti saranno proposti a Libia, Tunisia, Egitto e Algeria. E dire che la sinistra vorrebbe che il governo revocasse il memorandum d’intesa con Tripoli siglato nel 2017 dal governo di Paolo Gentiloni e Marco Minniti. Entrambi del Pd.

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