L’esordio di Meloni premier alla camera: ringrazia Mattarella e Draghi e le “donne come Tina, Nilde, Oriana, Samantha”. “Alcune proposte non piaceranno, ma manterremo gli impegni”

Oggi, martedì 25 ottobre, per Giorgia Meloni è il giorno della fiducia alla Camera. Il discorso alle 11 del mattino, il voto in serata a partire dalle 19. E c’è grande attesa per le parole della premier, il cui governo è costretto ad affrontare un drammatico momento per la crisi energetica ed economica. “Lavoreremo per tenere unito il Paese”: sarà questo il senso del discorso della leader di Fratelli d’Italia.

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Ore 11.51 – “Saluto affettuoso a Papa Francesco”
“C’è un tema di povertà dilagante che non possiamo ignorare. Sua Santità Papa Francesco, a cui rivolgo un affettuoso saluto, ha di recente ribadito un concetto importante: ‘La povertà non si combatte con l’assistenzialismo, la porta della dignità di un uomo è il lavoro’. E’ una verità profonda, che soltanto chi la povertà l’ha conosciuta da vicino può apprezzare appieno”, spiega Giorgia Meloni.

Ore 11.45 – “Reddito di cittadinanza un asconfitta”
“Vogliamo mantenere e, laddove possibile, aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di lavorare: penso ai pensionati in difficolta’, agli invalidi a cui va aumentato in ogni modo il grado di tutela, e anche a chi privo di reddito ha figli minori di cui farsi carico. A loro non sara’ negato il doveroso aiuto dello Stato. Ma per gli altri, per chi e’ in grado di lavorare, la soluzione non puo’ essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro, la formazione e l’accompagnamento al lavoro, anche sfruttando appieno le risorse e le possibilita’ messe a disposizione dal Fondo sociale europeo”, afferma la Meloni mettendo nel mirino il sussidio grillino “Perche’ per come e’ stato pensato e realizzato, il rdc ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia”.

Ore 11.40 – “Basta incidenti sul lavoro”
“Dobbiamo orre fine alla tragedia degli incidenti, anche mortali, sul lavoro. Il tema, qui, non e’ introdurre nuove norme, ma garantire la piena attuazione di quelle che esistono. Perche’ come ha ricordato anche il sindacato – da ultimo con la manifestazione di sabato scorso -, non possiamo accettare che un diciottenne come Giuliano De Seta – e cito lui per ricordare tutte le vittime -, esca di casa per andare a lavorare e non torni mai piu'”, afferma Meloni.

Ore 11.35 – Il ringraziamento alle figure Ue
“Permettetemi innanzitutto di ringraziare i vertici delle istituzioni comunitarie, il Presidente del Consiglio Charles Michel, la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il Presidente di turno del Consiglio Petr Fiala, e con loro i tanti capi di stato e di governo che in queste ore mi hanno augurato buon lavoro. Ovviamente non mi sfuggono la curiosita’ e l’interesse per la postura che il governo terra’ verso le istituzioni europee. O ancora meglio, vorrei dire dentro le istituzioni europee”, afferma la Meloni. “Perche’ e’ quello il luogo in cui l’Italia fara’ sentire forte la sua voce, come si conviene a una grande nazione fondatrice. Non per frenare o sabotare l’integrazione europea, come ho sentito dire in queste settimane, ma per contribuire ad indirizzarla verso una maggiore efficacia nella risposta alle crisi e alle minacce esterne e verso un approccio piu’ vicino ai cittadini e alle imprese”, conclude.

Ore 11.31 – “Serve il sempiresidenzialismo”
“Siamo fermamente convinti del fatto che l’Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all’Italia di passare da una democrazia interloquente ad una “democrazia decidente”, afferma Giorgia Meloni alla Camera. “Vogliamo partire dall’ipotesi di semipresidenzialismo sul modello francese, che in passato aveva ottenuto un ampio gradimento anche da parte del centrosinistra, ma rimaniamo aperti anche ad altre soluzioni”, aggiunge. “Ma se ci troveremo di fronte a preclusioni ideologiche dell’opposizione, questo governo andrà avanti comunque per realizzare il mandato che gli italiani ci hanno dato”, ha rimarcato.

Ore 11.29 – “Italia, la nave più bella del mondo”
“Siamo nel pieno di una tempesta, la nostra imbarcazione ha subito diversi danno e gli italiani ci hanno affidato il compito di condurla in porto: eravamo consapevoli di quello che ci aspettava, ma ci siamo battuto lo stesso per assumerci questa responsabilità, perché l’Italia con tutte le sue ammaccature rimane la nave più bella del mondo, a cui nulla à precluso”: queste le suggestive parole scelte da Giorgia Meloni alla Camera.

Ore 11.28 – “Non cedere a ricatto energetico Putin”
“La guerra ha aggravato la situazione già molto difficile causata dagli aumenti del costo dell’energia e dei carburanti. Costi insostenibili per molte imprese, che potrebbero essere costrette a chiudere e a licenziare i propri lavoratori, e per milioni di famiglie che già oggi non sono più in grado di fare fronte al rincaro delle bollette. Ma sbaglia chi crede sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina con la nostra tranquillità. Cedere al ricatto di Putin sull’energia non risolverebbe il problema, lo aggraverebbe aprendo la strada ad ulteriori pretese e ricatti, con futuri aumenti dell’energia ancora maggiori di quelli che abbiamo conosciuto in questi mesi”, ha ricordato la Meloni.

Ore 11.25 – “Vicini al valoroso popolo ucraino”
“La libertà ha un costo, l’Italia continuerà ad essere partener del valoroso popolo ucraino che si oppone all’aggressione della Russia non soltanto perché non possiamo accettare la guerra ma anche perché è il modo migliore di fare il nostro interesse nazionale”, ha affermato Giorgia Meloni.

Ore 11.21 – Forze armate, standing ovation per Meloni
Lungo applauso e standing ovation del centrodestra nell’Aula della Camera (si alzano in piedi anche i ministri) per le Forze armate, citate e ringraziate dalla premier Giorgia Meloni in un passaggio del suo discorso programmatico. “La Patria vi sarà sempre riconoscente”, ha affermato Giorgia Meloni.

Ore 11.20 – “Grazie alle Forze Armate”
“Un ringraziamento alle donne e agli uomini delle forze armate che hanno sempre operato in contesti difficili. La Patria vi sarà sempre riconoscente”, afferma Giorgia Meloni alla Camera.

Ore 11.17 – “Non vogliamo sabotare Ue”
L’obiettivo del governo “non è frenare o sabotare l’integrazione europea ma contribuire a indirizzarla verso una maggiore efficacia in risposta alle crisi”, ricorda Giorgia Meloni.

Ore 11.15 – “Italia a pieno titolo parte dell’Occidente”
“L’Italia è a pieno titolo parte dell’Occidente e del suo sistema di alleanze: è stato fondatore Ue, dell’alleanza altantica, parte del G7 e culla insieme alla Grecia della civiltà occidentale e del suo sistema di valori, libertà uguaglianza e democrazia” e alle sue radici “classiche e giudaico-cristiane”, afferma la premier.

Ore 11.13 – “Volete vigilare su di noi? Spendete meglio il vostro tempo”
A chi intende vigilare sul governo Giorgia Meloni manda un messaggio: “Possono spendere meglio il loro tempo. Faremo sentire la nostra voce senza mi auguro un concorso esterno”, osserva nell’Aula della Camera. Il presidente del Consiglio, nel suo discorso per la fiducia, osserva che chi dall’estero dice di voler vigilare “manca di rispetto al popolo italiano che non ha lezione da prendere”. Chiarissimi i riferimenti alla Ue e agli attacchi arrivati dalla Francia.

Ore 11.10 – “Al via un governo politico”
“Diamo vita a un Governo politico pienamente rappresentativo della volontà popolare”. Intendiamo “essere maggioranza parlamentare e compagine di Governo per 5 anni, facendolo al meglio delle nostre possibilità, anteponendo sempre l’interesse della Nazione a quello di parte e partito. Non useremo il voto di milioni di italiani per sostituire un sistema di potere con un altro distinto e contrapposto”, ha affermato Giorgia Meloni.

Ore 11.07 – “Il peso della prima donna premier” 
“Fra i pesi che sento gravare oggi c’è anche quello di essere la prima donna a capo del governo di questa Nazione”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le sue dichiarazioni programmatiche alla Camera. “Penso alla responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che affrontano difficoltà e ingiustizia per affermare il proprio talento ed apprezzati i loro sacrifici”, ha aggiunto citando alcune delle donne che hanno lasciato il segno nella storia del nostro Paese.

Ore 11.04 – Meloni: grazie a Draghi e Mattarella
“La celerità di questi giorni era naturale e doverosa perché la situazione difficilissima in cui l’Italia si trova non consente di titubare e noi non lo faremo. Voglio ringraziare Mario Draghi che ha offerto tuta la disponibilità per un passaggio di consegne veloce e sereno nonostante il nuovo governo sia guidato dall’unico partito che era all’opposizione. Così è nelle grandi democrazie”. E ancora: “”Un ringraziamento sincero va al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel dare seguito all’indicazione degli italiani non mi ha fatto mancare i suoi preziosi consigli”, così Giorgia Meloni

Ore 11.03 – Meloni, chi voglio ringraziare
“Voglio ringraziare da subito chi si esprimerà in base alla proprie convinzioni, qualsiasi sia la scelta che farà”. Così la premier Giorgia Meloni durante le dichiarazioni programmatiche alla Camera.

Ore 10.59 – Meloni alla Camera: gli applausi
Giorgia Meloni è arrivata alla Camera. La presidente del Consiglio è stata accolta dal presidente della Camera Lorenzo Fontana e da un lungo applauso al suo ingresso in Aula.

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