Auto elettrica, gli utili idioti dell’ecologicamente corretto lo hanno preso in quel posto: il pieno ai loro inutili frigoriferi costa piu’ di benzina e diesel

ORA IL PIENO DELL’AUTO ELETTRICA COSTA PIÙ DI BENZINA E DIESEL

Claudia Osmetti per “Libero quotidiano”

Dovevano essere una rivoluzione, sono finite per essere una mazzata. Nel senso che le auto elettriche presentano un conto salato. Sì, è vero: sta aumentando tutto. Le bollette del gas e la spesa al super. La crisi energetica e l’invasione di Putin in Ucraina. D’accordo. È un discorso che ci siamo fatti centinaia di volte. Però qui, mentre la benzina e pure il diesel galleggiano e persino costano un filo meno rispetto all’anno scorso, fare “il pieno” a una macchina green sta diventando un salasso.

Facile.it, uno dei portali internet che compara prezzi e tariffe, sostiene che per caricare una quattroruote full-electric, oggi, cioè a ottobre 2022, serva un esborso maggiorato del 161% rispetto all’importo richiesto nell’ottobre 2021. Il 161% di maggiorazione vuol dire, ma non serve né una laurea in matematica né una in economia, che il costo del rifornimento, per le auto che non inquinano, è più che raddoppiato. Che se, per esempio, per un’utilitaria di 136 cavalli, dodici mesi fa, spendevi 33 euro per percorrere mille chilometri, adesso ne paghi (e sull’unghia) 85.

TENTAZIONI

Vaglielo a spiegare, poi, a quelli che si son fatti tentare, magari con il ritornello dell’ambientalismo a oltranza, magari dagli incentivi, magari da un senso di colpa verde, che l’operazione non era, tutto sommato, così conveniente. E spiegagli anche che chi, invece, è rimasto in garage con un’utilitaria a benzina (un modello in tutto e per tutto equiparabile), alla fine della fiera, ci ha addirittura guadagnato perché il prezzo del greggio è sceso (s-c-e-s-o), in un anno, del 6% e se i mille chilometri di cui sopra, nel 2021, costavano 88 euro tondi tondi, adesso ne valgono 83.

Ossia due euro in meno di quelli che servono per non rimare a secco al volante di un’elettrica. Sul fronte diesel, lo stesso: l’esborso, in questo caso, è di 71 euro ed è sì cresciuto del 9% rispetto all’anno passato, ma no, resta comunque inferiore di ben quattordici euro in confronto allo scontrino presentato alle auto elettriche. (Per quanto riguarda le berline i numeri cambiano di un po’, ma il concetto no: un pieno per le elettriche, fino a poco tempo fa, costava appena 38 euro, e allora sì, si risparmiava, epperò oggi è quasi triplicato e arriva a sfiorare i cento, 99 euro per la precisione; mentre il classico carburante che prima toccava quota 132 euro, al momento scivola sotto i 125. Hai detto niente).

I RISCHI

«Il rincaro dei costi energetici rischia di danneggiare anche la mobilità elettrica», tagliano corto gli esperti di Facile.it: «Dodici mesi fa, e per tutte le simulazioni che abbiamo realizzato, l’auto elettrica era nettamente più economica dal punto di vista dei costi del carburante, con una spesa, ovviamente a seconda del modello, inferiore tra il 50 e il 70% rispetto alle versioni a benzina e diesel. Adesso, invece non è più così». Che poi, a trovarla una stazione di ricarica perché in Italia, secondo le ultime stime, ci sarebbero a malapena 32mila punti, con 16.700 colonnine e 13.225 aree accessibili. Una goccia nel mare per i circa 140mila veicoli immatricolati che circolano da nord a sud dello Stivale.

L’ultimo Consiglio dei ministri di mercoledì 19 ottobre ha (giustamente) prorogato il taglio della fiscalità sui carburanti fino al prossimo 18 novembre e il pericolo, allora, è che chi ha puntato tutto sull’elettrico se la ritrovi in saccoccia, la svolta green che da Milano a Roma a Firenze mezza politica (sempre quella per la verità, cioè quella sinistra) non fa che sbandierare come una conquista di civiltà dimenticandosi (o facendo finta di dimenticarsi) che l’ambientalismo ha un costo e che, stringi stringi, lo pagano sempre i soliti noti. Ossia i cittadini.

Per le berlina di classe media, quelle con una cilindrata che oscilla tra i 130 e i 150 cavalli, chiosa il rapporto di Facile.it, il veicolo più conveniente, quantomeno a livello di carburante, rimane il diesel: per fare mille chilometri, chi è al volante di uno di questi, spende 77 euro, mentre chi guida una macchina elettrica ne spende 80.

2 – RICARICA AUTO ELETTRICHE, MOTUS-E: “FACILE.IT ED ALTRI STUDI PRESENTANO UNA VISIONE FUORVIANTE PER FAMIGLIE E IMPRESE

Da www.motus-e.org

La ricerca pubblicata da Facile.it, così come altri studi sui costi di ricarica, pubblicati in queste ore, rappresentano solo una visione parziale della realtà. È per questo che riteniamo che i risultati siano fuorvianti per i consumatori e le imprese. Lo afferma Motus-E, l’associazione che raccoglie gli stakeholders della mobilità elettrica, commentando la ricerca “Auto elettriche: +161% per una ricarica”.

Il costo dell’elettricità su cui si basano i calcoli di Facile.it (che prendiamo ad esempio) fa riferimento esclusivamente all’energia elettrica acquistata da un cliente domestico con un prezzo volatile e non tiene in considerazione né coloro che hanno una tariffa bloccata, né coloro (che ormai superano il milione di autoproduttori) che, grazie ad un impianto fotovoltaico, azzerano o abbattono i costi dell’energia.

Nell’indagine, inoltre, non si fa cenno nemmeno a chi usufruisce di una tariffa flat per la ricarica pubblica, ovvero di un piano, soggetto ad abbonamento, in cui a fronte di una spesa fissa viene offerto al cliente un pacchetto di ricarica (utilizzabile anche in roaming tra i principali operatori). Con gli abbonamenti flat, infatti, le tariffe restano comprese tra i 0,31 e i 0,35 €/kWh. Se ricalcoliamo con questi dati anche la casistica del segmento B dello studio di Facile.it, con il consumo di 6,3 km/kWh per percorrere 1.000 km, a 0,35 €/kWh, otteniamo solo 55 € di costi invece di 85 €, a fronte degli 83 € per la benzina e dei 71 € per il diesel.

Sottolineiamo anche che i prezzi dei carburanti tradizionali sono stati scelti in un periodo diverso (ultima settimana di Settembre ‘22: benzina 1,633 €/l diesel 1,738 €/l), rispetto al quale sono già saliti (media ultima settimana disponibile 17 Ottobre ‘22: benzina 1.698 €/l diesel 1.833 €/l) di un ulteriore +4 e +8%.

Ricordiamo inoltre che attualmente il valore dei prezzi dei carburanti tradizionali è ancora fortemente scontato (di circa il 47%), altrimenti oggi saremmo agli stessi prezzi di marzo (circa 2,16 €/l per il diesel) ed a giugno avremmo superato i 2,3 €/l, mentre l’energia elettrica ha avuto solo l’esonero degli oneri di sistema, pari a circa 0,04€/kWh, paragonabili ad un 6% dell’attuale prezzo dell’energia.

Dobbiamo rammentare che la maggior parte delle persone che utilizzano spesso le infrastrutture di ricarica pubbliche sono proprio quelle che sottoscrivono abbonamenti flat.

La crisi energetica e il relativo aumento dei prezzi delle materie prime continuano a destare la nostra preoccupazione: la situazione è insostenibile per tante famiglie e imprese, al di là di come si spostano, e per questo confidiamo che il Governo Italiano e tutti i Ministri Europei convergano su una soluzione di mitigazione e di disaccoppiamento dal prezzo del gas il prima possibile. Ugualmente dannoso, però, può rivelarsi la diffusione di confronti dati parziali e fuorvianti.

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