Sottosegretari e viceministri del governo Meloni: i primi nomi
di Redazione Politica Repubblica
Dopo l’insediamento e la fiducia alle Camere prevista tra martedì e mercoledì, il prossimo obiettivo per la neo premier Giorgia Meloni sarà completare la squadra di governo. Tra viceministri e sottosegretari sono oltre 30 i posti in palio che, secondo i programmi, verranno assegnati in un Cdm previsto per il fine settimana. Una partita intrecciata con quella per le presidenze delle commissioni, dove giocheranno un ruolo anche le opposizioni, con M5s e Terzo polo che si contendono la Vigilanza Rai e il Pd che punta al Copasir.
In quanto ai componenti del cosiddetto subgoverno, Forza Italia e Lega dovrebbero averne una decina a testa, il resto spetterà a Fratelli l’Italia, a parte tre poltrone che dovrebbero essere destinate a Noi moderati, che non ha trovato spazio nell’assegnazione dei ministri. “Mi aspetto una chiamata per ruoli di sottosegretario”, ha avvisato Maurizio Lupi.
Tra i fedelissimi di Meloni, spicca Giovanbattista Fazzolari, che potrebbe diventare sottosegretario all’Attuazione del programma o con delega ai Servizi segreti. Anche se quest’ultima potrebbe rimanere in capo alla premier o andare al sottosegretario Alfredo Mantovano. Altri nomi pesanti – e divisivi – sono quello di Valentino Valentini, considerato uomo di FI a Mosca, che Berlusconi vorrebbe alla Farnesina. Esito difficile dopo gli audio del Cav su Putin. Sarà più facile vederlo alla Difesa oppure agli Affari Europei. Il leader FI, dopo lo stop a Elisabetta Casellati a via Arenula, pressa anche per la riconferma dell’uscente Francesco Paolo Sisto alla Giustizia. Mentre si parla di Giulio Tremonti, in quota FdI, alla commissione Bilancio della Camera che ricomporrebbe l’asse, con ruoli opposti, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (al Senato toccherebbe al forzista Dario Damiani).
Altri nomi FI in lizza sono Deborah Bergamini, Alberto Barachini come sottosegretario all’Editoria e Sestino Giacomoni, rimasto fuori dal Parlamento, uno dei tre papabili sottosegretari all’Economia, assieme al leghista Federico Freni e a un esponente di FdI. Sembra scontata la scelta di Maurizio Leo, responsabile economico di FdI, come viceministro. Per l’ex capogruppo di FI Paolo Barelli si profila un posto all’Interno come vice ministro, mentre Gregorio Fontana, ex questore della Camera, dovrebbe andare ai Rapporti con il Parlamento.
Il partito di Salvini punta sui coordinatori regionali per riequilibrare la squadra, per ora sbilanciata a favore della componente lombarda. Così sarebbe in corsa ad esempio il veneto Alberto Stefani, quello siciliano Nino Minardo e quello del Molise Michele Marone. Nelle nomine potrebbero rientrare Durigon (Lavoro), Molteni (Interni), Marrone (Giustizia), Gava (Mite), Borgonzoni (Cultura) e Morelli (Mise).
Per Fratelli d’Italia si fanno, tra gli altri, i nomi di Cirielli (possibile agli Interni), Delmastro (alla Giustizia), Frassinetti (Istruzione).
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