Canone Rai, come potrebbe cambiare con il nuovo governo Meloni? L’Italia ha preso un impegno con l’UE, ma potrebbe anche decidere di non rispettarlo.
CANONE RAI, ECCO COSA POTREBBE CAMBIARE CON IL GOVERNO MELONI.
Il Canone Rai nel 2023 potrebbe non essere più riscosso con la bolletta della luce. Le ipotesi sono diverse e il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni sarà chiamato a decidere nelle prossime settimane. L’Italia si è impegnata nel Recovery Plan ad eliminare l’obbligo per le compagnie che vendono elettricità di raccogliere con le bollette somme che non sono direttamente correlate con l’energia, come riporta today.it. Di conseguenza il canone per il possesso di un apparecchio radiotelevisivo potrebbe essere riscosso in un altro modo.
CANONE RAI FUORI DALLA BOLLETTA DELLA LUCE?
Ultimamente sono circolate diverse ipotesi. L’Italia potrebbe anche decidere di non rispettare gli impegni presi con l’Ue e quindi rimanere così. Il canone potrebbe essere riscosso sempre dalle stesse imprese fornitrici di energia, ma in modalità diverse. Il pagamento potrebbe avvenire con fatture a cadenza bimestrale in mesi distinti da quelli di emissione delle fatture per la fornitura di elettricità. Una misura del genere però sarebbe più complicata.
LE ALTRE IPOTESI
Il canone Rai potrebbe essere trasformato anche in una tassa sulla casa, come in Francia, o in una tassa sull’auto, come avviene in Israele. Si potrebbe anche tornare alla vecchia modalità di riscossione. Il canone attualmente costa ai contribuenti 90 euro all’anno. L’importo era di 113 euro prima della riforma Renzi. L’evasione in passato sfiorava il 30%. Un aumento dell’importo da pagare non dovrebbe comunque esserci.
IL CANONE NEGLI ALTRI PAESI
L’ad Rai Carlo Fuortes ha definito ‘incongrue’ le risorse destinate alla tv pubblica facendo presente che in Svizzera e Austria l’importo è di circa 300 euro, mentre in Germania e Gran Bretagna costa 220 e 185 euro. In Francia il canone è di 138 euro, quindi costa di più rispetto al nostro.
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