“Il” presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E non “la” presidente. È questa la formula che userà la premier nelle comunicazioni ufficiali. “Post del presidente Giorgia Meloni” è stato usato oggi nella prima comunicazione ufficiale dello staff dopo il giuramento. D’altronde, da anni, Meloni firma le note “Il presidente di Fratelli d’Italia”.

L’Accademia della Crusca ha commentato la scelta parlando all’Adnkronos. “I titoli al femminile”, ha spiegato il presidente Claudio Marazzini, “sono legittimi sempre, e quindi è giusto dire ‘la’ presidente (eviterei la presidentessa), ‘la’ premier (ma se possibile eviterei l’inutile forestierismo), ‘la’ prima ministra. Chi usa questi femminili accetta un processo storico ormai ben avviato”. Chi invece preferisce le forme tradizionali maschili ha comunque diritto di farlo: “Secondo l’opzione che fu a suo tempo di Giorgio Napolitano (che preferiva chiamare ‘il presidente della Camera’ anche se era una donna, Laura Boldrini), e come la stessa presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che scelse il maschile non marcato”. Sarebbe dunque sbagliato definirlo errore grammaticale: “Chi vuole interpretate il maschile non marcato come un errore di grammatica, commette un eccesso. Si tratta solo di una preferenza linguistica, magari ormai minoritaria, dettata dall’appartenenza anagrafica a una diversa generazione, o dettata da una cosciente scelta ideologica (una scelta che, di per sé, non vedo come possa essere messa sotto accusa quale fosse un errore grammaticale)”.

Sul tema delle declinazioni di genere si era già espressa in passato, appoggiando tra l’altro la posizione di Beatrice Venezi, che ha chiesto di essere definita “direttore” d’orchestra e non “direttrice”. Meloni ha posato in foto con lei e sulla sua pagina personale ha twittato: “L’Italia che vogliamo deve essere davvero fondata sul lavoro, non solo sulla carta. Senza discriminazioni ideologiche o ricatti sulla salute delle persone. Solo così la festa dei lavoratori tornerà ad avere reale valore…. Complimenti a Beatrice Venezi per queste parole”.

Meloni è la prima donna presidente del Consiglio della storia repubblicana italiana, ma il suo governo conta solo 6 donne su 24 posti occupati. Si insedia in un Parlamento con 190 rappresentanti femminili contro oltre 400 colleghi maschi.