Giorgia Meloni ha chiuso da sola la lista dei ministri: Salvini ed il Banana lasciati senza informazioni sin da ieri pomeriggio. Il retroscena sulle ultima ore di preparazione alla consultazione

Serenella Mattera per repubblica.it

Gli alleati non sanno cosa Giorgia Meloni ha scritto nell’agendina che ha portato sotto braccio al Quirinale, al colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Matteo Salvini non conosce i nomi dei ministri che la leader di Fratelli d’Italia intende indicare per il suo governo, non ne ha idea probabilmente neanche Silvio Berlusconi. Così coperta dal riserbo, la scelta finale della leader di FdI, che Salvini poco fa avrebbetelefonato, a quanto viene riferito a Repubblica, al presidente del Senato Ignazio La Russa, per provare a capirci qualcosa, saperne di più, almeno i nomi dei leghisti. Tentativo, a quanto pare, andato a vuoto. “Non posso dirti nulla”, la risposta.

Negli ultimi due giorni Meloni è sparita dalla scena politica e ha lavorato alla composizione della squadra nel massimo riserbo. Ieri è rimasta a casa, continuamente al telefono per riempire tutte le caselle. Ma invano a Villa Grande il Cavaliere ha aspettato che la sua linea squillasse, di essere consultato sui nomi. Aveva raccolto i desideri degli alleati, aveva detto i suoi no. La premier incaricata ha completato l’ultimo miglio da sola. Pare non abbia svelato nulla neanche stamattina, a margine delle consultazioni, alla folta delegazione della coalizione. Dunque tutti in attesa davanti alla tv.

Un dettaglio per nulla marginale trapela intanto dal colloquio di questa mattina al Colle. Berlusconi ha chiesto a Mattarella, viene riferito, di potergli parlare a tu per tu. Lo ha preso in disparte e gli ha assicurato la sua assoluta linea atlantista, la fedeltà ai valori della Nato. Una precisazione non di poco conto, dopo gli audio a favore di Putin e contro Zelensky trapelati negli ultimi giorni. Un passaggio necessario per il leader di un partito che aspira a indicare il nome del futuro ministro degli Esteri. Tanto più che nelle ultime ore sembrava tornare in bilico il nome di Antonio Tajani.

la lista dei ministri completa

Ministri senza portafoglio:
Rapporti con il Parlamento: Luca Ciriani (FdI)
Pubblica Amministrazione. Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia)
Affari regionali e autonomie: Roberto Calderoli (Lega)
Politiche del mare e per il Sud: Nello Musumeci (FdI)
Affari europei e Pnrr: Raffaele Fitto (FdI)
Sport e giovani: Andrea Abodi
Famiglia, natalità e pari opportunità: Eugenia Roccella (FdI)
Disabilità: Alessandra Locatelli (Lega)
Riforme costituzionali: Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia)

Ministeri con portafoglio:
Esteri e vicepremier: Antonio Tajani (Forza Italia)
Giustizia: Carlo Nordio (FdI)
Difesa: Guido Crosetto (FdI)
Economia. Giancarlo Giorgetti (Lega)
Mise, che diventa Imprese e Made in Italy: Adolfo Urso (FdI)
Agricoltura e sovranità alimentare: Francesco Lollobrigida (FdI)
Transizione ecologica, ambiente e sicurezza energetica: Paolo Zangrillo (Forza Italia)
Infrastrutture e vicepremier: Matteo Salvini (Lega)
Lavoro e politiche sociali: Marina Elvira Calderone
Istruzione e merito: Giuseppe Valditara
Università e ricerca: Anna Maria Bernini (Forza Italia)
Cultura: Gennaro Sangennaro
Turismo: Daniela Santanchè (Fratelli d’Italia)
Salute: Orazio Schillaci

Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Alfredo Mantovano (FdI)

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