Voleva sbattere i pugni, alla fine ha solo potuto scodinzolare: il restroscena sulla riunione finale tra Berlusconi e Giorgia Meloni di via della Scrofa

DAGOREPORT

Tutto va bene madame la Ducetta… Messe nello sgabuzzino Licia Ronzulli e Marta Fascina, con un sorriso caricato a molle Silvio Berlusconi ha portato a termine l’incontro di pacificazione con l’”arrogante, indisponente, offensiva” Giorgia nei modi e nei termini consigliati dal redivivo Gianni Letta, incaricato da Marina e Piersilvio, a nome della famiglia tutta, di riportare ordine e saggezza nella testa ronzullata del Patriarca di Arcore.

Così, nella sede di Fratelli d’Italia in via della Scrofa, la Regina della Garbatella si è trovata davanti questo anziano e ammaccato signore in doppiopetto, deprivato delle manine di Ronzulli e Fascina, che si scusava per l’increscioso incidente del non voto al Senato su La Russa e chiedeva sincera venia per gli aggettivi insolenti vergati su di lei: “Cara Giorgia, tutto a posto, io ti stimo, erano solo appunti che ho preso ascoltando i miei senatori…”

Dopodiché il Bana.na ha consegnato alla Meloni un foglio su cui era riportata una ampia rosa di possibili ministri in quota Forza Italia: A quel punto, il vero segnale di resa: questi sono i nomi: scegli tu.

La Ducetta canta vittoria ma le fibrillazioni non sono finite. Cassata dal tavolo dei ministri, Giorgia non può certo interferire sull’eventualità della Ronzulli capogruppo al Senato: carica molto importante perché può far girare i voti da una parte o dall’altra. Infatti si stanno muovendo Letta e i “governisti” di Tajani per tentar di metterla ai margini. Per Licia sarebbe la culata definitiva dopo essere stata costretta dal Cavaliere a fare quella dichiarazione di essere fuori da ogni candidatura ministeriale.

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