Nuovo governo, siamo probabilmente alla fumata bianca: forse per la prima volta si forma davvero la squadra prima ancora che inizi la vetusta ‘cerimonia’ delle consultazioni

La quadra definitiva ancora non è stata trovata, ma siamo a buon punto. L’incontro tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi serve a riportare il sereno nei rapporti tra i due partiti, anche se il presidente di Fratelli d’Italia tiene il punto: a FI non andranno né Giustizia né Sviluppo economico. Ma il Cav avrà un trattamento pari a quello di Matteo Salvini. Cinque i ministeri in quota forzista: Esteri (con Antonio Tajani, che sarà anche vicepremier come il segretario della Lega), Università (Annamaria Bernini), Riforme (Elisabetta Casellati), Pubblica amministrazione (Alessandro Cattaneo o Deborah Bergamini) e Transizione ecologica (Gilberto Pichetto Fratin). Ma Cattaneo ballerebbe ancora tra Pa e Tranizione digitale e Pichetto Fratin sarebbe in bilico tra Transizione ecologica e Pa.

Quanto alla Lega, Salvini sarà vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Giorgetti andrà all’Economia, Roberto Calderoli agli Affari regionali (che saranno scorporati dalle Riforme costituzionali: da dirimere la delega sull’autonomia rivendicata dal Carroccio), Giuseppe Valditara all’Istruzione, Alessandra Locatelli alla Disabilità. Il ministro dell’Interno sarà invece il prefetto Matteo Piantedosi. Un tecnico anche alla Salute, con il responsabile del Pronto soccorso del Gemelli Francesco Franceschi dato per favorito sul presidente della Croce Rossa Francesco Rocca.

Fratelli d’Italia naturalmente farà la parte del leone nell’esecutivo. Oltre al sottosegretario a Palazzo Chigi (GiovanbattistaFazzolari), il partito di Giorgia Meloni dovrebbe avere Difesa (Adolfo Urso), Giustizia (Carlo Nordio), Cultura (Giordano Bruno Guerri o Fabio Rampelli), Turismo (Daniela Santanchè), Sud (Nello Musumeci), Affari comunitari (Raffaele Fitto), Sviluppo economico (Guido Crosetto).

La lista è naturalmente puramente indicativa e non definitiva. Deve ancora essere limata e, soprattutto, sottoposta al Presidente della Repubblica Mattarella. Giorgia Meloni non intende fare alcun nome finché non avrà avuto l’incarico dal Capo dello Stato e anche allora della lista parlerà solo con il Quirinale. Unica apertura, qualche giorno fa, su Giorgetti al Mef. Alcune caselle sono ancora incerte. Nelle ultime ore avanza l’ipotesi di Chiara Colosimo alla Gioventù, mentre per il Lavoro non ci sarebbero certezze su Marina Calderone. Da sciogliere i nodi Agricoltura e Transizione digitale.
Ai Rapporti con il Parlamento si parla invece del capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi.

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