Greta Thunberg è tornata a pontificare: questa volta clamorosamente a favore delle centrali nucleari. Cosa le hanno messo in bocca i suoi burattinai

L’attivista svedese Greta Thunberg ha criticato il piano del governo tedesco per la dismissione delle sue centrali nucleari ancora attive, se questo significa la riapertura di alcune centrali a carbone per sopperire ai tagli all’invio di gas da parte della Russia. In un’intervista data al canale tv tedesco ARD, Thunberg ha detto che chiudere le centrali nucleari è «una cattiva idea», se questo comporta l’impiego del carbone, cioè il combustibile che causa le maggiori emissioni di anidride carbonica, il principale gas a cui si deve il cambiamento climatico.

L’intervista andrà in onda mercoledì, ma la giornalista televisiva Sandra Maischberger ne ha anticipato un estratto in un post su Twitter. Quando Maischberger chiede a Thunberg se le centrali nucleari siano migliori per il clima, lei rispon

«Dipende. Se sono già attive, credo che sarebbe un errore chiuderle e passare al carbone […] Personalmente credo che sia davvero una cattiva idea concentrarsi sul carbone quando c’è già [l’energia nucleare]»

Nell’ultimo decennio la Germania ha messo in atto un piano per rendersi indipendente dall’energia nucleare. Il piano era stato deciso soprattutto in conseguenza dei dibattiti sulla sicurezza scaturiti nel paese dopo il disastro del 2011 nella centrale nucleare di Fukushima, in Giappone. Prima di quell’evento, in Germania c’erano 17 reattori nucleari, da cui il paese ricavava circa un quarto della propria energia elettrica. Il piano prevedeva che le ultime tre centrali nucleari rimaste attive avrebbero dovuto chiudere entro la fine del 2022.

A inizio settembre tuttavia il governo tedesco, sostenuto da una coalizione tra Socialdemocratici (SPD), Verdi e il Partito Liberaldemocratico (FDP), aveva annunciato che avrebbe tenuto aperte due delle ultime tre centrali nucleari rimaste attive per garantire una riserva d’emergenza durante l’inverno: una decisione presa alla luce della grave crisi energetica provocata nei paesi europei dai tagli alle forniture di gas da parte della Russia, da cui fino a pochi mesi fa la Germania dipendeva moltissimo. Al contempo, il governo tedesco aveva anche approvato norme di emergenza per riaprire alcune centrali elettriche a carbone che erano state dismesse.

I commenti di Thunberg sono stati subito ripresi da alcuni parlamentari dei partiti di opposizione e anche da alcuni esponenti del governo che spingerebbero per un’ulteriore estensione all’utilizzo delle centrali nucleari, che è comunque previsto smettano di essere operative nell’aprile del 2023. Tra questi c’è il ministro delle Finanze Christian Lindner, dell’FDP, che ha detto che «in questa guerra energetica tutto ciò che genera elettricità deve essere operativo. Le ragioni parlano da sole, a livello economico e pratico». Il governo tedesco ha comunque sostenuto che gli obiettivi climatici del paese, che mirava a eliminare entro il 2030 l’utilizzo del carbone, saranno rispettati.

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