Anche Zelensky nel mirino della pioggia di fuoco di stamattina? Uno dei missili esploso a pochissimi metri dall’ufficio presidenziale

La vendetta dello zar è iniziata. Dopo gli attacchi degli ucraini delle ultime settimane e il pesante colpo su un ponte strategico della Crimea, dal Cremlino è arrivato l’ordine di scatenare una pioggia di fuoco su tutta l’Ucraina, soprattutto sulle città più grandi, a partire dalla Capitale, Kiev. E tra questa notte e questa mattina una pioggia di fuoco si è abbattuta proprio su Kiev e su Dnipro. Ci sono decine di morti e i rifugi anti-aerei sono tornati a riempirsi.

Mosca rivendica il pugno di ferro e questa è di fatto la risposta di Putin alle debolezze mostrate dall’esercito negli ultimi giorni. Da qualche settimana infatti lo Stato Maggiore dell’esercito russo appare frammentato e in preda a veleni e cospirazioni. Il ministro della Difesa, Sergej Shoigu è stato messo in discussione più volte e un alto funzionario russo si è sfogato dicendo che “Shoigu dovrebbe spararsi per la vergogna”. E così in questa offensiva totale lanciata dalla Russia, c’è un episodio che spiega bene quanto sia alta la tensione.

I russi infatti avrebbero messo nel mirino direttamente Zelensky cercando di farlo fuori. Uno dei missili sganciati nella tempesta di fuoco che è in corso in queste ore sarebbe caduto, secondo quanto riferito dai media russi, proprio vicino all’ufficio del presidente ucraino. Un segnale chiarissimo: Zelensky è il primo della lista della morte preparata dal Cremlino. Insomma il conflitto diventa sempre più aspro di giorno in giorno. E la fine di questa guerra appare, al momento, del tutto indecifrabile.

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