Nuovo governo, dopo il rifiuto del professor Zangrillo, esce il nome di Bertolaso, uno dei peggiori collaborazionisti di Figliuolo durante i mesi di indegna campagna nazi-vaccinale

Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

Mentre continua il toto-nomi per il governo, la Corte di Cassazione ha terminato i controlli e oggi consegnerà al Parlamento la lista definitiva degli eletti. La prima seduta è convocata per giovedì.

Entro lunedì dovrebbero dunque essere indicati i nomi dei presidenti delle due Camere. Ma nel gioco delle richieste, dei veti e delle compensazioni, è ancora impasse. Ieri negli alleati era circolato il sospetto che Giorgia Meloni volesse applicare la «regola del tre»: tre ministeri politici per Lega e FI e il resto tecnici. Ipotesi smentita e il chiarimento è rimandato a un incontro a breve tra i leader.

Certo, la richiesta di Meloni di candidati al governo con curriculum e spessore istituzionale al di sopra delle polemiche resta. I più recalcitranti ad accettare compromessi sono tutt’oggi Matteo Salvini e Licia Ronzulli. Il leader della Lega ieri ha ripetuto che non ci sono veti per lui al Viminale ma riottenere quell’incarico che gli valse l’accusa di sequestro di persona nei confronti dei migranti che non voleva far sbarcare appare comunque escluso.

La corsa a due rimane tra il suo ex capo di gabinetto Matteo Piantedosi e Giulia Bongiorno; per Salvini da FdI si parla del ministero dell’Agricoltura e delle Infrastrutture.

A tenere sotto scacco la composizione del governo c’è poi il caso Ronzulli. Per lei, fedelissima di Silvio Berlusconi, il Cavaliere ha chiesto il ministero della Salute.

Ruolo per il quale, secondo FdI, non avrebbe lo standing.

E così, dopo il nome di Alberto Zangrillo, che ha rifiutato, spunta all’interno di FI, che le correnti interne rendono un mare in tempesta, un evergreen azzurro: Guido Bertolaso. Medico, non solo tecnico, dovrebbe però far dimenticare a Giorgia Meloni gli screzi avuti ai tempi della battaglia per il Campidoglio. L’alternativa potrebbe essere il presidente della Croce Rossa Francesco Rocca. Per Ronzulli, che aspira ad essere anche capodelegazione FI al governo, si potrebbe prospettare l’incarico di ministra della Famiglia, che la Lega però vorrebbe mantenere e che in FdI reclama Lavinia Mennuni. Oppure un ruolo di rilievo in Parlamento.

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