Basilicata, operazione della Dda sulla Sanità: il governatore Bardi e mezza giunta sotto inchiesta. Arrestato capogruppo di Fi, indagato senatore Fdi

Il governatore e mezza giunta di centrodestra sotto inchiesta. Un senatore di Fratelli d’Italia tra gli indagati. E ancora le carte sul nuovo ospedale di Lagonegro, che coinvolgono anche l’amministrazione comunale, accusata pure di aver tentato di “punire” chi non sosteneva il candidato (non eletto) di Forza Italia al Senato. L’operazione della Dda di Potenza sulla sanità ha travolto l’amministrazione regionale della Basilicata: arresti, perquisizioni, provvedimenti restrittivi e almeno 39 indagati. Il governatore di centrodestra Vito Bardi è appunto tra coloro che hanno ricevuto un avviso di garanzia, oltre al decreto di perquisizione. È finito in carcere invece il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Francesco Piro, candidato per i berlusconiani alle elezioni del 25 settembre scorso come capolista al Senato. Mentre all’assessore regionale all’agricoltura, Francesco Cupparo, sempre di Forza Italia, è stato notificato il divieto di dimora. L’operazione ha poi colpito anche l’ex assessore alla Sanità della Regione Basilicata, Rocco Leone, attuale consigliere regionale di Fratelli d’Italia, nei confronti del quale il gip di Potenza Salvatore Pignata ha disposto sempre l’obbligo di dimora. Anche Gianni Rosa, eletto al Senato con Fratelli d’Italia alle Politiche dello scorso 25 settembre, è tra gli indagati: è stato assessore all’ambiente della Regione dalla primavera del 2019 allo scorso mese di febbraio. Inoltre, gli agenti e i militari dell’Arma hanno svolto diverse perquisizioni nella sede della Regione e all’ospedale San Carlo di Potenza, il cui direttore generale Giuseppe Spera risulta essere coinvolto nell’inchiesta. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono quelli di induzione indebitacorruzionetentata concussione e altri reati contro la pubblica amministrazione.

È stato perquisito anche l’ufficio del presidente della Regione Basilicata. “Si va avanti in un momento di crisi senza precedenti”, ha dichiarato Vito Bardi all’Ansa. “Sono come sempre disponibile a collaborare con gli inquirenti per chiarire ogni aspetto”, ha aggiunto. Fonti vicine al governatore lucano hanno inoltre sottolineato che le delibere oggetto dell’inchiesta “sono atti pubblici, approvate senza secondi fini”. Per quanto riguarda i tamponi, Bardi ha sottolineato di “non aver ricevuto alcun favore”. Il presidente della Regione ha consegnato agli investigatori il telefono cellulare, mentre nel suo ufficio sono stati acquisiti i device in suo possesso. Il governatore non sarebbe interessato da alcuna misura cautelare.

Colpita gran parte della giunta di centrodestra – Oltre al presidente Bardi, indagato, è stata appunto emessa la misura cautelare nei confronti dell’assessore Cupparo. Ma risulta tra gli indagati pure il vicepresidente Francesco Fanelli, che ha le deleghe alla Sanità. Inoltre, è indagata anche Donatella Merra, assessora alle infrastrutture e Mobilità. Dell’intera giunta di centrodestra guidata da Bardi, solo due assessori risultano al momento estranei all’inchiesta. Destinatario di informazione di garanzia e decreto di perquisizione anche Antonio Ferrara, dirigente della giunta regionale.

L’inchiesta sull’ospedale di Lagonegro – Il capogruppo di Forza Italia Francesco Piro è stato arrestato a Lagonegro. Secondo la Dda di Potenza, aveva “relazioni con esponenti della locale criminalità organizzata“. E “non di rado per raggiungere proprie finalità personali, politiche ed elettorali, e a scopo intimidatorio, ostentava ai suoi interlocutori i suoi asseriti collegamenti con contesti criminali calabresi“. Il coinvolgimento di Piro rientra in diversi filoni investigativi, uno dei quali legati alla costruzione dell’ospedale unico per acuti di Lagonegro (un investimento di edilizia sanitaria di 70 milioni di euro) e gli altri relativi alle ultime tornate elettorali che si sono svolte nell’area sud della Basilicata. È stata posta agli arresti domiciliari la sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio, mentre l’assessore comunale Gianni Mastroianni risulta tra gli indagati.

Punito chi non sosteneva il candidato Piro – Maria Di Lascio, secondo le carte l’inchiesta sulla sanità lucana, aveva chiesto ai gestori delle telefonia mobile nella sua zona di disattivare i ponti radio “per impedire” che i “non sostenitori” di Francesco Piro – candidato di Forza Italia al Senato il 25 settembre scorso, in carcere da stamani – potessero usare i telefoni cellulari. La stessa Di Lascio – secondo la Direzione distrettuale antimafia di Potenza – aveva deciso di “punire” un altro non sostenitore di Piro, impedendogli di accedere “alle condotte idriche” a servizio di alcuni terreni.

Le indagini sul governatore Bardi – Secondo quanto apprende sempre l’Ansa, il governatore Bardi sarebbe estraneo alla parte dell’inchiesta che riguarda la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, mentre sarebbe coinvolto in una “segnalazione” per un militare della Guardia di Finanza. Il governatore è stato in passato vicecomandante generale delle fiamme gialle. Altri aspetti che riguarderebbero Bardi nell’inchiesta si riferiscono al cambio alla guida dell’Azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza: in questo ambito, l’inchiesta riguarda anche i componenti della giunta regionale in carica all’epoca dei fatti, quindi pure l’ex assessore Leone, oggi consigliere di FdI. Le delibere all’attenzione degli investigatori sarebbero quelle relative al fondo di riparto. Tra le carte dell’inchiesta anche la gestione dell’emergenza Covid nella fase iniziale della pandemia, a marzo 2020, quando due famiglie di Potenza hanno denunciato l’effettuazione tardiva dei tamponi per i loro congiunti poi deceduti.

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