Nuovo governo, Meloni frega Salvini e Berlusconi: tecnici di area nei ministeri chiave. Rimane il dubbio su chi mettere al posto di Speranza

Una decina di tecnici al governo. Lega e FI in rivolta: così non ci stiamo

Meloni vuole che metà dell’esecutivo sia composto da esperti di area: per Salvini e Berlusconi resterebbero solo tre dicasteri politici a testa. Ronzulli è un caso. Il leader del Carroccio convoca un consiglio federale.

Tecnici puri o d’area, pare che tutto si giochi sulla proporzione di esperti e figure terze – ma non estranee alla politica – nella lista dei ministri del governo di centrodestra che sarà guidato con tutta probabilità da Giorgia Meloni. Secondo un retroscena della Stampa, la leader di Fratelli d’Italia ha l’obiettivo di presentare una squadra di qualità che convinca tutti, principio che secondo il quotidiano viene letto dagli alleati come la possibilità che alla fine Meloni pensi anche a dieci tecnici in squadra su 15 ministeri con portafoglio. “Si tratterà di tecnici di area”, è la frase attribuita dal quotidiano a fonti di FdI dopo le parole di Silvio Berlusconi che aveva chiesto un governo basato su forze parlamentari.

Tanti i nodi da sciogliere egli equilibri da trovare, a partire dal ruolo di Matteo Salvini nell’esecutivo. Nei giorni scorsi si era parlato, per il leader della Lega, in caso sfumasse il sogno del Viminale, del ministero dell’Agricoltura o del Lavoro, e in parallelo la possibile nomina a vicepremier. La Stampa aggiunge alla lista “le Infrastrutture e forse anche lo Sviluppo Economico”.

I NOMI – Nel toto-ministri del quotidiano troviamo allora l’economista Domenico Siniscalco, “il nome a cui pensa Meloni per il Mef come alternativa in caso di rifiuto di Fabio Panetta”. Per il ministero degli Esteri alte quotazioni per Elisabetta Belloni, direttrice generale del Dis (il dipartimento che coordina i servizi segreti). La saggista Eugenia Roccella, già sottosegretaria alla Salute nel governo Berlusconi, può andare al ministero della Famiglia mentre la vera novità è quella di Giorgio Palù. Il virologo, presidente di Aifa, potrebbe andare al ministero della Salute, anche se al posto di Roberto Speranza molti vorrebbero un politico e non un tecnico.

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