Di Mario Adinolfi da Facebook
In tv ieri Cecchi Paone provava a raccontare la favoletta delle foto “rubate” delle sue effusioni con un ragazzino di 37 anni più giovane di lui, che gli hanno fruttato una copertina e un’intervista sul più diffuso settimanale italiano, agganciando poi i commenti negativi a “un mood antigay che si respira in Italia dopo le elezioni”. Io ho detto due cose: che sui sentimenti e le effusioni si deve essere sempre molto pudichi, per evitare che chi non è abituato come quel povero ragazzo si ritrovi dentro una tempesta mediatica; che forse la copertina e l’intervista sul settimanale non è che dispiacessero a Cecchi Paone. Punto sul vivo, ha risposto come fa sempre in questi casi: minacciando querela. Una volta disse che mi avrebbe “tolto la pelle in tribunale”. La querela la sto ancora aspettando. Comunque, se il mood antigay prevede copertine e interviste sui settimanali, più ospitate televisive protette in cui il pomiciatore di uno che potrebbe essere suo nipote viene trattato come fosse Salman Rushdie, vorrei che lo stesso “mood” fosse assicurato anche a chi gay non è. (video)
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