Un’assemblea per discutere dell’avanzata della destra, organizzata dagli studenti del Virgilio, con lo scrittore Paolo Di Paolo, interrotta dai carabinieri che hanno identificato quattro degli studenti presenti. Succede, a due giorni dalle elezioni, nel centralissimo liceo della capitale.
L’assemblea era stata autorizzata giorni fa dalla dirigenteĀ Isabella Palagi, ma inizialmente prevedeva un altro ospite, che si ĆØ tirato indietro all’ultimo. A quel punto gli studenti e le studentesse del liceo di via Giulia hanno invitatoĀ Paolo di Paolo, ma non avendo i tre giorni burocraticamente richiesti affinchĆ© si ottenga il nulla osta del consiglio d’istituto i giovani hanno scelto di spostare lā€™assemblea esternamente. A piazza de’ Ricci, per la precisione, davanti la scuola. Un luogo dove piĆ¹ volte nel corso degli anni si sono riuniti.

Con lo scrittore, i liceali stavano parlando di: “Temi come neofascismo, postfascismo, dei partiti di destra adesso e nella storia, facendo un parallelismo con la situazione italiana, con quella europea e infine mondiale nei partiti di destra al governo”, spiegano gli studenti e le studentesse del Virgilio. “A un certo punto – spiega Alessandro L., minorenne, uno dei ragazzi identificati – si ferma una macchina dei carabinieri. Eravamo a metĆ  assemblea. Sono venuti a intimarci di andarcene perchĆ© stavamo creando un momento di assemblea non autorizzato e che avremmo dovuto chiedere il permesso alla questura e alla prefettura”.

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“Uno dei carabinieri”, racconta lo scrittore, che non ĆØ stato identificato, “si ĆØ avvicinato a me dicendomi: ‘Capisco che possiamo avere idee diverse, ma c’ĆØ una legge da rispettare”.
Tutto giusto, tecnicamente, ma i giovani, che qui di incontri ne hanno fatti a bizzeffe, hanno letto questo inasprimento come direttamente collegato alla vittoria della destra.

A chiamare i carabinieri, infatti, non sarebbe stata la dirigente. “Ne siamo abbastanza convinti, perchĆ© lei ci ha sempre avvisati prima”. Ma potrebbero essere stati “dei docenti o forse delle persone che passando di lĆ  hanno deciso di prendersela con la nostra scuola, notoriamente antifascista”. Alla fine i giovani non sono andati via: “Siamo rimasti”. CosƬ quattro studenti, anche minorenni come Alessandro L. sono stati identificati e ora rischiano una denuncia penale per assemblea non autorizzata. “Ma non sappiamo se arriverĆ  sul serio o se ĆØ stata solo minaccia”, dicono i liceali.