Giornata mondiale per l’aborto libero e sicuro, oggi le donne scendono in piazza contro la Destra
Dio, patria, famiglia? No, grazie. Non Una Di Meno ha intenzione di rispedire al mittente il modello di societĆ che ha in testa Giorgia Meloni. Da subito. Non ĆØ un caso che la prima mobilitazione nazionale dopo la vittoria delle destre sia del movimento femminista, che da sei anni riempie le piazze e si batte per la conquista di nuovi diritti di donne e persone lgbtqi+. I fazzoletti fucsia manifesteranno in 17 cittĆ . Roma, Torino, Milano, Verona, Bologna, Napoli, Palermo, Reggio Calabria e molte altre. Ā«Non consideriamo la vittoria di Meloni un passo avanti, parla il suo curriculum politico. Non basta una premier donna, serve una premier femministaĀ», tagliano corto le attiviste.
Il 28 settembre ĆØ la giornata internazionale per lāaborto libero, gratuito e sicuro. Lāappuntamento nasce nel 1990 allāinterno delle campagne per la depenalizzazione dellāaborto in America Latina. Ma ĆØ soprattutto dal 2016, spinto dalla nuova ondata transfemminista, che diventa un momento di lotta globale. In Italia Non Una Di Meno ĆØ scesa in piazza ogni anno chiedendo che lāinterruzione volontaria di gravidanza sia garantita davvero, contro i limiti della legge 194 e gli ostacoli creati da unāobiezione di coscienza endemica. Secondo gli ultimi dati disponibili del ministero della Salute, relativi al 2020, ĆØ praticata dal 60% dei ginecologi al nord, 66% al centro, 79% al sud e sulle isole. Con picchi in Molise (83%) e Sicilia (86%).
Numeri che rappresentano una Ā«fotografia sfocataĀ» secondo le ricercatrici Chiara Lalli e Sonia Montegiove che hanno curato lo studio Ā«Mai datiĀ», pubblicato sul sito dellāAssociazione Luca Coscioni. Attraverso lāaccesso civico alle singole strutture sanitarie hanno ottenuto informazioni disaggregate che tracciano un quadro ancora piĆ¹ preoccupante. Nel 2021 in 72 ospedali lāobiezione (tra ginecologi, anestesisti, personale non medico) ĆØ tra lā80% e il 100%. In 11 regioni cāĆØ almeno un ospedale dove sono tutti obiettori.
Ć in questo contesto che si inseriscono le parole pronunciate da Meloni durante la campagna elettorale: non voglio cancellare lāinterruzione di gravidanza nĆ© la 194, ma applicarla in pieno garantendo il diritto a non abortire. Il problema denunciato da anni dalle associazioni femministe, perĆ², ĆØ esattamente lāopposto. Lo mostrano i numeri.
Ieri, poi, nel consiglio regionale ligure i tre consiglieri di Fratelli dāItalia sono stati gli unici ad astenersi nella votazione di un ordine del giorno sul Ā«diritto delle donne di scegliere lāinterruzione volontaria di gravidanzaĀ». Il documento ĆØ stato presentato dal Pd e approvato con 21 voti. Oltre a quello dei dem ha avuto il sostegno di M5s, Lista Sansa, Lista Toti, Lega e Forza Italia. Altri 6 consiglieri, di centrodestra e centrosinistra, erano fuori dallāaula.
LāOdg impegna la giunta Toti a rimuovere le difficoltĆ nellāaccesso alle strutture che effettuano lāIvg e sostenere la richiesta al parlamento europeo di inserire il diritto allāaborto legale e sicuro nella Carta dei diritti fondamentali Ue.
Lāallarme del movimento femminista e delle associazioni che si battono per i diritti civili, comunque, va oltre il tema specifico. Il giorno dopo le elezioni politiche lāorganizzazione Pro Vita & Famiglia ha lanciato una petizione per chiedere un Ā«ministro dellāIstruzione schierato contro lāideologia gender (sic) nelle scuoleĀ».
Dove gli studenti sono giĆ sul piede di guerra. LunedƬ ĆØ stato occupato il liceo Manzoni a Milano. Ā«Il 18 novembre saremo in piazza in tutta Italia contro lāavanzata delle destreĀ», annuncia lāUnione degli studenti.
Stiamo parlando di donne, o di sciocche sataniste che sono pro all’estinzione della razza umana?
Le donne che conosco io sono creature intelligenti che hanno un cuore ed un anima luminosa, non sono delle ottuse oche giulive che hanno un sasso di pietra al posto del cuore.
Un consiglio fatevi schifo da sole!