“Servirà unità, il momento è duro. La coesione sociale è da difendere” Prodi va in soccorso di Letta e spara la madre di tutte le idiozie

Elezioni, Prodi carica il Pd: “Servirà unità, il momento è duro. La coesione sociale è da difendere”

Il Professore all’incontro dem con associazioni imprese e sindacati “Voi pensate al voto, ma c’è anche la congiuntura economica

Sindacati. Imprese. Associazioni. Cooperative. Università. Il Pd riunisce al Savoia Regency il mondo economico bolognese ed emiliano romagnolo per il rush finale della campagna elettorale. Tutti insieme per difendere città e regione. Dalle destre, ma pure dalle nubi nere che s’addensano nell’orizzonte economico del Paese. Matteo Lepore insieme a Stefano Bonaccini. E in mezzo a loro Romano Prodi. “Questo è un momento di particolare preoccupazione. Voi pensate al voto, ma c’è anche la congiuntura economica” dice il Professore prendendo la parola: “Qui le cose vanno un po’ meglio della media mondiale ed è bene che sia così perché vuol dire che abbiamo un paracadute più grande. Ma ci saranno tensioni tra alcuni mesi ed è importante che resti in questa regione la coesione sociale. È importante unire tutto attorno all’obiettivo comune”.

L’ex premier arriva a sorpresa (“Ho poco tempo, ma sono venuto lo stesso, perché il momento è importante” dice) subito abbracciato dalla segretaria Pd Federica Mazzoni, che ha organizzato l’evento. Parla fitto con Andrea De Maria, passeggia con Lepore, siede accanto a Bonaccini. La preoccupazione espressa pochi giorni fa in una intervista a Repubblica su un Pd che sembra aver lasciato un po’ troppo solo Enrico Letta, e che fatica a “cantare in coro”, è un po’ attenuata in Emilia-Romagna.

“Non faccio previsioni, non sono un instant pool. Però qui sembra ci sia una bella atmosfera. Sì, qui c’è più unità di azione, tra i candidati” dice guardandosi intorno. E quell’unità deve restare anche in vista della tempesta economica che l’ex premier vede profilarsi. “Tra due o tre mesi bisognerà fare una profonda riflessione – avverte – su come si gestisce questa congiuntura economica. Per ora all’inflazione si risponde con i metodi classici: il rialzo dei tassi di interesse. Ma questa risposta ha anche lati negativi”.  Per questo il punto, insiste, è “mantenere la coesione sociale, non per cancellare i problemi ma per sostenerli meglio”.

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Si alzano così le barricate in difesa della regione e della città. “Alzo un cartellino giallo ” attacca Bonaccini dal palco parlando a Giorgia Meloni: “Se vuole modificare il Pnrr sappia che l’Emilia- Romagna non ci sta”. Chiama alla “mobilitazione ” il sindaco Matteo Lepore: “Chiediamo un voto per il coraggio che Bologna e la regione hanno dimostrato inquesti anni. Ci siamo presi delle responsabilità, abbiamo ripreso a fare politiche per lo sviluppo”. E ora “non possiamo tornare indietro sulle scelte coraggiose fatte in questi anni, dal tram al Passante, al Tecnopolo e alle aree ferroviarie. Insomma non possiamo perdere i prossimi anni, qualsiasi governo ci sia dopo il 25 settembre”.

Sindaco e governatore dalla stessa parte, insomma. Tutti a testa bassa sul voto. Come tutti i candidati. Come Elly Schlein, capolista alla Camera a Bologna, che ha toccato dieci regioni in 27 giorni di campagna e che ieri il Guardian ha definito “astro nascente della sinistra”. E come Pier Ferdinando Casini, che battaglia sulle presenze in Parlamento: “I candidati che sono uscenti pubblichino quante volte sono venuti in aula”.

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