di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi per il blog di Nicola Porro
Per qualche motivo, in tutta la discussione sul gas (e sullāelettricitĆ , che in buona parte dipende dal gas), nessuno confronta il prezzo del gas, che compriamo liquefatto in Europa, con quello che costa nel resto del mondo. Se compie questo confronto si vede che ci stiamo rovinando, a favore degli interessi economici (oltre che politici) Usa.
Il gas che ora compriamo liquefatto per nave al mercato in Olanda, chiamato āTtfā, provenienteĀ dagli Usa, ha un valore intorno a 70$.Ā Lo stesso tipo di gas liquefatto per nave, in un mercato simile al TtfĀ in Asia, costa sui 55$.Ā Questo gas, prima di essere liquefatto e caricato su una nave negli Stati Uniti,Ā costa 7$Ā al mercato future, dal nomeĀ Henry Hub.
Il gas invece che arriva ancora e arrivava da venti anni, attraverso il gasdottoĀ dalla Russia, costa meno di 2$.
Abbiamo trovato questi grafici recenti e si può fare un confronto con quello equivalente in Asia. Per chi non lo sapesse, in Cina, Giappone, Corea ed il resto dellāAsia, anche se usano più carbone e nucleare di noi, comprano gas liquefatto per nave perchĆ© non hanno i gasdotti russi (o algerini) come noi.
Al momento, esprimendo il costo del gas nella misura americana dei milioni di Btu, invece che dei milioni di metri cubi, si ha che da noi si compra gas a 70$ e in Asia sui 55$. Il 75% dellāaumento di gas inviato in Europa nellāultimo anno ĆØ made in Usa,Ā dove costa ora sui 7 o 8$ per milione di Btu.
Stiamo quindi comprandoĀ per 70$Ā gas che in America, prima di liquefarlo e caricarlo su una nave, costaĀ 7 o 8$. In Asia, questo gas nazionale liquefatto (che arriva in maggioranza dallāAustralia e Qatar) ora costa molto più di prima, ma un 20% meno che in Europa. E soprattutto non ne comprano come noi molto di più.
Come mai? PerchĆ© nei contratti americani, cāĆØ una clausola che prevede la possibilitĆ di cambiare la destinazione del carico di gas per nave, dopo averlo venduto, pagando una penale. Nei contratti di Qatar o Australia, invece, non cāĆØ questa clausola e quindi si continua ad inviare gas a chi lo ha contrattato un anno fa.
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Bisogna insistere sul fatto che tutto questo disastro accade solo in Europa occidentale, perché in Asia non hanno aumentato le quantità di gas liquefatto come noi. Anzi, si legge ogni giorno che Giappone, Cina ed India fanno accordi con la Russia per comprarlo direttamente fuori dal mercato dei derivati (che esiste anche da loro).
A questo punto, cāĆØ il fatto assolutamente clamoroso, di cui nessuno vuole mai parlare. Il gas che per venti anni ĆØ arrivato per gasdotto dalla Russia costava in media tra 1 e 2$, diciamo 2$ per stare nel sicuro. E ovviamente, se firmi un nuovo contratto, te lo vendono a molto meno degli americani. Questo perchĆ© il costo di produzione ĆØ meno di 1 dollaro per mBTU, probabilmente intorno a 0,5$ e 0,8$. Vendendolo a 2$, quindi, guadagnano bene.
Facciamo due conti. Putin, anche in questi giorni, ha ripetuto che possiamo comprare 55 miliardi di metri cubi di gas, a prezzi che sono dieci volte minori. Questo farebbe crollare anche il prezzo del gas liquefatto al Ttf da 220 a 20 (per MWh che è la misura usata al Ttf). Si eviterebbe di spendere dai 1,500 ai 2,000 miliardi di euro in più in un anno in Europa.
Quindi, comprare gas americano, al posto di quello russo, ĆØ un suicidio economico. Dato che il gas viene usato da famiglie e industrie, e dato che ĆØ usato per produrre metĆ dellāelettricitĆ , ĆØ ovvio che si tratta di un suicidio economico per lāItalia e la maggioranza dellāEuropa (solo in Scandinavia usano molto idroelettrico, mentre in Polonia molto carbone, e hanno pochi problemi).
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Bisogna inoltre insistere sul fatto che solo in USA ci guadagnano: ripetiamo che il 75% del gas addizionale liquefatto per nave, che stiamo di colpo comprando, viene dagli USA e lo paghiamo a prezzi dieci volte più alti degli altri.
In alcune province di lingua russa, dellāest e sud dellāUcraina, si combatte perchĆ© gli ucraini vogliono mantenerle sotto il loro controllo, anche se si tratta di una popolazione che preferisce in maggioranza essere indipendente o stare con la Russia. Cose simili sono successe in Jugoslavia per Croazia, Bosnia e Kosovo, che volevano essere indipendenti. E pure in Iraq, dove i curdi sono diventati sostanzialmente autonomi. Le popolazioni russe dellāest Ucraina, però, non devono essere autodeterminate e dobbiamo inviare armi per combattere contro di loro. A causa di questo problema etnico, in alcune province della ex URSS, dobbiamoĀ sostituire gas russo con gas americano, che costa dieci volte tanto, distruggendo le nostre economie. PerchĆ©?
CāĆØ solo una spiegazione possibile: il mondo deve ancora sottostare alle decisioni degli Stati Uniti. Ma tutto ĆØ cambiato: a rimanere sottomessa ĆØ solo lāUnione europea. In particolare, noi italiani.