Papa Francesco, l’elogio a Napolitano: “Basta politica di basso livello”
Papa Francesco entra a gamba tesa sulle elezioni del 25 settembre. Di ritorno dal suo viaggio in Kazakistan, il Pontefice ha detto la sua, ammettendo di non capire “molto di politica italiana”, ma definisce “di altissimo livello” Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella. Gli altri? “Non li conosco”. In ogni caso per lui il politico vero deve seguire i “valori della Patria non per interessi, per la poltrona. Bisogna cercare grandi politici”che abbiano “la capacità di fare politica, che è un’arte”.
Insomma, “dobbiamo lottare per aiutare i nostri politici a mantenere il livello nell’alta politica, non la politica di basso livello che non aiuta a niente”. Il pensiero di Bergoglio va poi alla politica estera, con la guerra in Ucraina che procede senza sosta: “A volte il dialogo si deve fare. Puzza, ma si deve fare. È sempre un passo avanti: la mano tesa, sempre”. Facendo il contrario, infatti, “chiudiamo l’unica porta ragionevole per la pace”. Il riferimento sembra essere all’invio di armi a Kiev. Invio che ha creato non poco dibattito in Italia.
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Anche su questo il Papa ha le idee chiare: “Può essere immorale se si fa con l’intenzione di provocare più guerra o di vendere le armi”, etichettando comunque la “fabbrica di armi” un “commercio assassino“. La decisione sull’invio di armi, che per Bergoglio è politica, deve tenere conto del fatto che “difendersi non è solo lecito, ma è anche un’espressione di amore per la Patria. Chi non si difende, chi non difende qualcosa, non la ama”.