Laura Pausini, la lezione ai sedicenti artisti appecoronati al sistema. Torna sulla polemica e risponde da vera superstar: “Non canto canzoni né di destra né di sinistra”

Apprezzamenti, insulti e tantissima ironia. Laura Pausini è al centro di una tempesta di commenti sui social al suo rifiuto di intonare Bella ciao in un programma televisivo spagnolo “perché è una canzone politica”. Pausini ha così voluto chiarire e in una risposta su Twitter al post pubblicato sul profilo del quotidiano 20 minutos. Scrivendo in spagnolo la cantante romagnola ha detto: “No canto canciones politicas ni de derecha y ni de izquierda”, e cioè “non canto canzoni politiche né di destra né di sinistra”. E prosegue: Ciò che penso della vita lo canto da ormai 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta mi sembra ovvio per tutti. Non voglio che nessuno mi utilizzi per la propaganda politica. Non inventino ciò che non sono”.

No canto canciones politicas ni de derecha y ni de izquierda.
Lo que pienso de la vida lo canto desde hace 30 años.
Que el fascismo sea una verguenza absoluta me parece obvio para todos. No quiero que nadie me use para propaganda politica.
No se inventen lo que no soy

Il nome della cantante romagnola è primo nelle tendenze di Twitter per le migliaia di citazioni e commenti. Molti sotto al post del quotidiano spagnolo, @20m, in cui la cantante viene attaccata per la sua scelta, paragonata a quelle molto più schierate di Raffaella Carrà e Milva. Molti ironizzano chiamandola ‘Laura Mussolini’.

Prime reazioni anche nel mondo della musica: “Tutto il mio disprezzo per Laura Pausini” ha scritto Pierpaolo Capovilla, “e per tutti coloro che non abbiano non il coraggio, ma il buon senso di cantare Bella Ciao. La più bella canzone di sempre”. Poi il cantante del Teatro degli Orrori ha aggiunto: “La vergogna della canzone italiana nel mondo, che possa sparire per sempre. Non c’è più dignità, né orgoglio, nella nostra storia. Che schifo che fai, canzone italiana. Sprofonda nel tuo bel mare. Libera il mondo”.

La difende, invece, Simone Cristicchi: “Posso capire la scelta della Pausini, ci sono cantanti che non vogliono dichiararsi politicamente e Bella ciao è una canzone che è stata spesso demonizzata e messa al centro di numerose polemiche. Questo però non significa che la Pausini sia per forza di destra. Bella ciao è una canzone che appartiene a tutti quindi non ha un colore politico. Se la gente studiasse la storia saprebbe che quella canzone rappresenta non soltanto la fazione dei partigiani di sinistra ma anche una serie di altre formazioni partigiane che non erano necessariamente di sinistra. Ma se la Pausini l’avesse cantata probabilmente si sarebbero scatenate altre polemiche, come è successo a me con ‘Magazzino 18’, quando fui attaccato dall’estrema sinistra perché ho raccontato i crimini commessi sul confine orientale nel dopoguerra dai partigiani di Tito. A me hanno dato del fascista per anni non solo sui social ma anche nei teatri”.

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Tra i politici, durissima contro la Pausini la nota di Mariza Bafile, candidata del Partito Democratico alla Camera dei Deputati per la circoscrizione Estero-Europa: “È vergognosa la posizione di Laura Pausini che si è rifiutata di cantare #BellaCiao sulla tv spagnola. Come figlia di un partigiano vorrei ricordare alla Pausini che #BellaCiao ha accompagnato la lotta contro il fascismo e che, se lei può vivere in una democrazia, lo deve alle persone che sono morte intonando quell’inno. Per un’Italia libera e democratica, come ha ricordato l’associazione “A Madrid si muove un’altra Italia” #enmadridotraitalia, durante la commemorazione del 25 aprile”.

Di diverso segno il commento dell’ex parlamentare Pd Anna Paola Concia, che dice: “Adesso il problema è Laura Pausini che non canta Bella ciao. Davvero? Di tendenza? Le bollette non vi sono ancora arrivate?”. Mentre, dopo l’attestazione di stima ricevuta da Matteo Salvini, Pausini riceve il plauso del giornalista fondatore di centro-destra.it Giorgio La Porta che dice: “La colpa di Laura Pausini non è non di non aver cantato Bella ciao, ma di non aver mai dovuto elemosinare successo alla sinistra al Concertone del Primo maggio, alle feste dell’Unità e così via. È la differenza tra chi è bravo e chi è servo… Forza Laura e W la libertà!”.

Dalla parte di Laura si schiera anche la giornalista del Secolo d’Italia Hoara Borselli: “Laura Pausini alla gogna per non aver intonato Bella ciao in uno show spagnolo. La sinistra inorridita non si capacita di come possa esistere un’artista non politicizzata che non insulti la destra o la Meloni. Invece esiste e Laura l’ha dimostrato. Grande!”. Apprezzamento viene twittato anche dall’account Il patriota: “Laura Pausini rifiuta di cantare Bella ciao in diretta tv in Spagna. Finalmente anche nel mondo dell’arte qualcuno comincia a opporsi alla dittatura culturale della sinistra”.

Tantissimi i commenti di segno opposto: “Bella ciao non è una canzone politica. È una canzone di resistenza e di libertà di un popolo contro l’invasore. È un inno di libertà contro le oppressioni. Scegliere di non cantarla è una scelta politica”. “Laura Pausini mi ricorda quelli che dicono che non sono né di destra, né di sinistra e, in genere, sono di destra”, scrive un’altra internauta.

“All’estero vedono Bella ciao per quello che è, una canzone di liberazione. È ‘divisiva’ o ‘politica’ solo se sei fascista, perché divide in fascisti e antifascisti”, sottolinea un altro tweet. Qualcuno cita la cantante che dice “non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica”, poi allega l’attestazione di stima di Salvini e commenta: “Qui però c’è qualcuno che ti sta usando proprio per fare propaganda politica. Ora, per coerenza, ci attendiamo anche una tua netta presa di posizione contro Salvini, perché la prenderai vero?”.

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