Baba Vanga, la terrificante profezia sulla Regina Regina si è avverata: cosa ci aspetta ora non ci lascia tranquilli

Oltre a Nostradamus, anche Baba Vanga, famosa sensitiva vissuta in Bulgaria, avrebbe predetto la morte della Regina Elisabetta II. La veggente, inoltre, avrebbe predetto per l’anno corrente nuove sventure. Le sue profezie fanno venire i brividi. In questo articolo vi sveliamo tutto quello che avrebbe predetto Baba Vanga per l’anno corrente.

Chi è Baba Vanga

Baba Vanga è una famosa mistica nata a Strumica, nell’odierna Macedonia del Nord, e vissuta nei primi anni del Novecento. Da piccola rimase orfana di madre e fu curata da amici di famiglia e vicini. Il padre, infatti, venne arruolato nell’esercito bulgaro durante la prima guerra mondiale. Baba crebbe in povertà e perse la vista a causa di un terribile tornado che la travolse e le coprì gli occhi di sabbia e polvere. La giovane si avvicinò così al misticismo, attirando l’attenzione di un gran numero di persone. Addirittura leader politici le fecero visita durante il secondo conflitto mondiale per capire quale fossero le loro sorti. Vanga è morta nell’agosto del 1996 per le complicazioni di un cancro al seno, ma è riuscita lo stesso a scrivere previsioni fino al 5079. Esse vengono rivelate ogni anno dai suoi seguaci.

La profezia sulla Regina Elisabetta e cosa ci aspetta ora

Anche Baba Vanga, come Nostradamus, avrebbe predetto la morte della Regina Elisabetta. Ciò che intimorisce, però, è che tra le varie sventure che capiteranno nell’anno corrente non c’è solo la morte della famosa sovrana. Per il 2022, infatti, la sensitiva vissuta in Bulgaria ha predetto temperature elevate, crescenti siccità, tali da costringere i governi a prendere provvedimenti d’emergenza. Ha parlato inoltre della comparsa in Siberia di un nuovo virus letale, peggiore addirittura del Covid-19. Tale morbo sarebbe rimasto congelato a lungo e adesso sarebbe pronto ad attaccare la popolazione mondiale. Baba ha inoltre predetto un enorme attacco di locuste nelle piantagioni indiane, alluvioni nei paesi asiatici e in Australia, oltre al ruolo disastroso della tecnologia, che ci ha resi incapace di distinguere il reale dal virtuale.

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