Decidera’ Bruxelles se e quando in casa nostra potremo usare gli elettrodomestici: ecco a cosa serve la truffa del gas. Non solo ad ammazzare l’economia, ma a farci tornare indietro di un secolo nella vita quotidiana. Dovremo ringraziare i nostri padroni per poter vivere nel quotidiano

di Andrea Gebbia per il blog di Nicola Porro

La prossima settimana la Commissione europea varerà un documento sul risparmio energetico per far fronte alla crisi dei prezzi, basato su cinque punti, come riportato da Askanews.

Il pacchetto di proposte è stato presentato in una conferenza stampa da Ursula von der Leyen qualche giorno fa. Innanzitutto servono “obiettivi vincolanti di riduzione dei consumi di elettricità negli orari di picco”, durante i quali i prezzi dell’energia raggiungono le loro punte massime.

1. Secondo il sito di informazione Open di Enrico Mentana, la Commissione europea potrebbe imporre ai Paesi membri l’obbligo di ridurre i consumi di elettricità del 10 per cento (5 per cento nelle ore di punta) dal 1 novembre al 31 marzo 2023. Questa imposizione si aggiungerebbe a quella relativa al taglio del 15 per cento dei consumi di gas già sancita dalla Ue nelle scorse settimane. Ogni mese gli Stati membri dovrebbero identificare le ore di picco, che potrebbero variare a seconda dei Paesi, e impegnarsi a ridurre i consumi per tale fascia oraria. Per calcolare la riduzione necessaria si valuterà la differenza tra i consumi netti, nelle ore di punta identificate, e quelli medi in analoghi periodi dell’anno, tenendo conto anche dell’effetto temperatura.

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Sostanzialmente, come spiega Repubblica, il controllo del consumo di elettricità è molto più facile ed obiettivo rispetto a quello del gas. Imponendo limitazioni sull’uso del metano si va incontro a disparità di trattamento e difficoltà dei controlli: il solo fatto di avere il riscaldamento centralizzato o autonomo creerebbe differenze se tutto dovesse essere basato sul “risparmio volontario”. Il risparmio di elettricità sarà possibile grazie soprattutto ai nuovi contatori esterni, gli smart meter, ormai diffusi in tutta Europa, in grado di immagazzinare tutta una serie di informazioni sui consumi, utili sia all’utilizzatore che al fornitore di energia.

Questi contatori intelligenti, interagendo direttamente con la società elettrica, sono in grado di regolare le forniture. Il risparmio di elettricità avrà tuttavia conseguenze tangibili per la vita quotidiana dei consumatori. Nella fascia oraria stabilita non si potranno usare più elettrodomestici contemporaneamente. Già oggi, nella fascia di potenza più bassa, l’uso di lavatrice, lavastoviglie, forno e magari asciugacapelli tutti insieme non è possibile.

2. Con il secondo punto del pacchetto Ue “proporremo un tetto al fatturato delle compagnie che producono elettricità a basso costo” ha spiegato Ursula von der Leyen. Questo riguarderà in pratica le tecnologie a basse emissioni di CO2, ossia le rinnovabili, come l’eolico, il solare (termico e fotovoltaico), il geotermico, l’idroelettrico, le biomasse e i gas di discarica, che al momento stanno realizzando utili inattesi “che non riflettono i costi di produzione”. “Proporremo di reindirizzare questi utili ai più vulnerabili”. Il tetto massimo fissato dalla Ue, secondo Open, dovrebbe essere di 200 euro/MWh.

3. Il terzo punto riguarderà una norma simile per le società che operano su fonti fossili.

4. La quarta proposta avrà lo scopo di fornire sostegni sotto forma di liquidità o garanzie pubbliche alle compagnie energetiche per fronteggiare le difficoltà.

5. Infine, la Ue proporrà il tanto discusso tetto al prezzo del gas importato dalla Russia “per ridurre le entrate” con cui Mosca finanzia la guerra in Ucraina.

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