Truffa delle bollette, a Napoli la prima protesta arriva dai disoccupati. Nessun segnale dal nord produttivo: non hanno capito che entro Natale saranno tutti in mezzo a una strada

Contro il caro energia. È la ragione della protesta di un centinaio di aderenti al “Movimento disoccupati 7 novembre”, che in piazza Matteotti – davanti alla Posta Centrale – hanno bruciato le ultime bollette per le forniture di corrente e gas. “Siamo stanchi delle promesse – spiegano i manifestanti – Da anni attendiamo un lavoro ed oggi non possiamo pagare queste cifre che sono triplicate”.”Le nostre famiglie – hanno aggiunto – sono allo stremo. Per noi, finora, solo tante parole e pochi fatti”. Hanno poi raggiunto via Verdi e quindi Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli.

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Siamo qui perché, come successo a Glasgow e in tanti paesi d’Europa, i lavoratori sono stanchi. Non riusciamo più a pagare la loro crisi, la loro guerra, le loro speculazioni – attacca Eddy Sorge del Movimento disoccupati 7 novembre – Non aumentano solo le bollette, è un caro vita totale, aumentano i prezzi anche dei beni alimentari, benzina, servizi. Nel frattempo hanno tagliato il reddito di cittadinanza a chi ha avuto negli ultimi dieci anni una condanna. Non è più possibile sopravvivere”. “Nel frattempo – prosegue il leader del movimento – c’è una campagna elettorale in corso distante dai bisogni reali e concreti dei milioni di lavoratori di questo paese. Facciamo un appello a tutti: alziamo la testa insieme. Non cambierà nulla dopo il 25 settembre (il giorno del voto, ndR), se qui non c’è un movimento di massa perché vengano garantiti i nostri bisogni. Che sono salario garantito, lavorare tutti e lavorare meno, un piano straordinario per la messa in sicurezza dei territori”.

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