Letta troppo moderato nel sostenere le infami politiche di Draghi: siamo all’assurdo! Senatore uscente si dimette dal PD lamentando che non si sta facendo il possibile per sostenere l’agenda della massoneria mondiale

“Ho deciso di non candidarmi con questo Partito Democratico alle prossime elezioni parlamentari e di consegnare al segretario Letta la tessera. Lo stesso segretario che, solo qualche mese fa, mi ha chiesto di rimuovere la mia auto sospensione dal Pd, pur avendo condiviso appieno le ragioni che avevano portato a quella scelta”. Lo scrive su Facebook il senatore del Partito democratico Dario StefĆ no.

“La mia ĆØ una decisione sofferta, determinata da una serie di errori di valutazione che il Pd sta continuando a inanellare. Errori, sia tattici, sia di strategia politica, che rischiano di compromettere i risultati di un intenso lavoro svolto per tutta la legislatura senza soste, e mirato ad arginare, in primis, gli effetti della crisi pandemica ed economica, ma anche una deriva populista e antieuropeista pericolosa per l’Italia e per le prossime generazioni”, attacca il presidente della commissione Affari europei del Senato.

“Questi errori, ormai sedimentati, stanno generando un distacco fatale da quell’anima riformista, progressista e plurale di cui il Pd e l’Italia, tutta, hanno impellente necessitĆ . Il segretario del PD a Roma e qualcun altro in Puglia, scientemente, perseguono l’obiettivo di sacrificare proprio quest’anima del partito, pure cosƬ importante.
Peraltro, ĆØ lo stesso partito che nel giro di poche ore fa, ha sacrificato l’agenda Draghi per un indistinto programma generalista“.Ā  “In un momento in cui ĆØ piĆ¹ che mai necessario dimostrare coraggio e avere chiarezza per affrontare e arginare sovranismi e populismi, nella mia regione, la Puglia, il Pd sta invece instaurando un sodalizio con un civismo opaco e di convenienza, in una pura logica di ‘scambio di voti‘, negoziando postazioni istituzionali e luoghi di potere, con cui personalmente non ho ragione di condividere nulla. Men che meno mortificare principi e convincimenti a cui sono stato educato e su cui ho ispirato e costruito la mia vita, privata e pubblica”.

“Ringrazio Lorenzo, Luca, Alessandro, Andrea e Simona e tutte le colleghe e i colleghi per il bel pezzo di strada fatto insieme: ĆØ stata una bella esperienza, che non posso proseguire oltre, se questo mi costringe a rinnegare i miei valori. Per queste ragioni, non vedrete scritto il mio nome sulle schede elettorali sopra o accanto al simbolo del Partito Democratico”, conclude il post.

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