“Perchè ho deciso di candidarmi” Giorgio Bianchi, lo sfogo contro chi critica la mancata unione di tutti i movimenti che si oppongono al regime ed invita all’astensione

SULLA MANCATA UNIONE DELLE OPPOSIZIONI
di Giorgio Bianchi da Facebook
Pur non avendo mai fatto parte di alcun partito politico (sono candidato in Italia Sovrana e Popolare come indipendente), sono oramai settimane che ho la casella di posta intasata di appelli all’unione delle forze antisistema.
Chi mi segue da tempo sa perfettamente che non ho mai fatto mancare il mio impegno a chiunque mi abbia chiesto di supportare con la mia presenza le sue iniziative. Non ho mai fatto pubblicamente fuoco amico (anche se come tutti ho le mie idee in merito ad alcune realtà dell’opposizione) e ho sempre cercato di dialogare con tutti alla ricerca di possibili punti in comune tra le parti.
Quando mi è stato chiesto di candidarmi con ISP ho inizialmente declinato l’offerta e questo lo possono testimoniare tutti i leader della coalizione.
Ho rifiutato per ben due volte.
Alla terza chiamata ho accettato.
Quindi mi sono UNITO.
Oggi mi si chiede come mai altri non si siano uniti. Ecco, bisognerebbe chiederlo a chi ha scelto di correre da solo. Io la mia parte l’ho già fatta, di più non posso.
Non è tutto.
Molti mi scrivono: “meno male che Paragone è fuori altrimenti non vi avrei sostenuto”. Altri ancora dicono “peccato non ci sia Paragone”.
“E la Cunial?”
“Meno male che avete tenuto fuori la Cunial”.
Ecco, quello che non si dice, è che la presunta volontà di vedere le forze antisistema unite, nei fatti non sussiste. È un’ennesima narrazione per spingere verso l’astensionismo.
Perché accanto ai tanti che auspicavano un fronte unito, ce ne sono altrettanti che disprezzano alcune formazioni e che di fronte ad un’accozzaglia ritenuta disomogenea, con all’interno formazioni ritenute improponibili, di sicuro non sarebbero andati a votare.
In realtà il bacino del dissenso è talmente ampio che ci sarebbe spazio per far entrare in Parlamento tutte le forze antisistema.
Basterebbe firmare per loro e poi votarle.
Alla fine non cambierebbe nulla.
Se veramente si tratta di forze dell’opposizione, sarà per loro naturale in futuro fare muro contro i partiti della NATO, ciascuna con la propria forza e la propria sensibilità politica. Se viceversa alcune di loro, su alcuni temi, si schierenanno con il futuro governo, allora sarà stata giusta la scelta di concorrere separatamente.
Il vero problema è l’astensionismo non la frammentazione. Anzi, a dir la verità, l’astensionismo si sta configurando come un alibi, legittimo per carità, per non esporsi a nuove delusioni modello 5Stelle.
Ecco, un buon motivo per non votare è questo, non la presunta frammentarietà.
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