Ucciso da un drone killer Ayman al Zawahiri, il socio in affari terroristici di Bin Laden: dopo 20 anni di onorato e impunito servizio solo adesso lo hanno fatto fuori. Forse perchè non era piu’ utile alla causa del terrore?

“Giustizia è fatta”, ha esultato Biden. Ayman al Zawahiri, co-fondatore e capo di AlQaeda, succeduto a Bin Laden nel 2011, è morto. La sua testa valeva ben venticinque milioni di dollari, ed era una testa geniale. Perchè prima di essere un terrorista, al-Zawahiri era stato un chirurgo rinomato con un record di operazioni in tutto il mondo, uno scrittore e anche un poliglotta. Doti che, dopo aver percepito come un trauma la Guerra dei sei giorni, ha messo al servizio della guerra all’Occidente.
Adombrato dal carisma e dalla fama di BinLaden, al-Zawahiri era un contenitore vivente di segreti indicibili relativi ai peccati delle grandi potenze. Con lui viene seppellita (per sempre) anche la storia oscura del suo doppiogioco con FSB e terrorismo nordcaucasico ai tempi della prima guerra cecena.
L’attacco che l’ha eliminato ha avuto luogo sabato sera alle 21.48 quando una bomba sganciata è stata sganciata da un drone teleguidato da un soldato statunitense. L’operazione è stata condotta nella massima segretezza e porterebbe la firma della CIA. Non è da escludere che l’omicidio mirato sia avvenuto con il benestare del governo talebano, controllore pressoché totale del territorio.
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NEW YORK – “Giustizia è fatta. Ayman Al-Zawahiri è morto. Era uno dei responsabili dell’11 Settembre ha seminato una scia di sangue americano”. Sì,Questa volta è tutto vero. A confermare la notizia che negli anni i giornali avevano già dato numerose volte questa volta è stato il Presidente Joe Biden in persona, parlando alla nazione dalla Casa Bianca quando in America erano ormai le 19.30 di sera, l’1 e trenta di notte in Italia.

L’uomo di origini egiziane che aveva preso in mano le redini di al Qaeda dopo l’eliminazione di Osama Bin Laden – di cui ai tempi dell’attacco dell’11 Settembre era il luogotenente – era uno dei 22 terroristi più ricercati dagli Stati Uniti nel mondo con una taglia da 25 milioni di dollari sulla testa. Aveva 71 anni. La sua ultima apparizione ‘pubblica’ era stata in un video diffuso da Al Qaeda nel 20esimo anniversario degli attentati. «L’operazione di precisione è stata un successo» ha detto il presidente reclamando il suo ruolo di Commander-in-Chief. «Oggi siamo più sicuri in un mondo incerto. Lo avevo d’altronde promesso: non lascerò mai che l’Afghanistan si trasformi in un paradiso per terroristi».Secondo le informazion fino ad ora diffuse Al-Zawahiri è stato ucciso a Kabul da un drone lanciato durante una operazione di antiterrorismo condotta con successo dall’intelligence americana, quasi certamente con l’aiuto di fonti pachistane, nella notte fra sabato 30 e domenica 31 Luglio, quando a Washington erano le 21.48 di sera e dall’altra parte del mondo già l’alba. Una missione delicata, svelano ai giornalisti fonti della Casa Bianca, condotta con estrema accuratezza, le cui basi erano state poste già qualche mese fa. «Lo avevamo individuato da tempo, e identificato anche la moglie e la figlia». Era infatti andato a vivere con la famiglia nella capitale, dove aveva fatto ritorno dopo anni in quell’Afghanistan dal quale si era tenuto lungamente lontano (quasi certamente nascondendosi fra i monti pakistani), dopo il ritiro degli americani un anno fa. «Lo abbiamo colpito mentre era in balcone. La sua famiglia era in altre aree della casa ed è rimasta illesa. Non sono state uccise altre persone», prosegue la fonte. Secondo il New York Times la residenza, in un ricco quartiere del centro di Kabul, era la residenza di un alto collaboratore del ministro dell’Interno talebano, Sirajuddin Haqqani.

Oltre a President Biden, pochi erano a conoscenza di un’operazione di cui si era cominciato a discutere a maggio e le cui modalità sono state sviscerate in numerosi meeting, col presidente sempre a chiedere che fosse assicurata la sicurezza dei civili. La decisione di agire è stata infine presa lo scorso 25 Luglio, dopo aver analizzato attentamente pure le ricadute sulle relazioni con i talebani. Biden si è consultato con i principali consiglieri. E convintosi che l’eliminazione di Zawahiri darà effettivamente un colpo alla struttura di Al Qaeda, ha dato l’ok a procedere. Secondo fonti sul terreno, il terrorista è stato appunto l’unica vittima dell’attacco. Le autorità talebane, accorse sul posto, hanno rapidamente trasferito altrove i familiari superstiti.

 La prima reazione di Kabul è stata quella di condannare l’operazione, che, sostengono violerebbe l’accordo di Doha (quello appunto che delineò i termini del ritiro delle truppe americane). Secondo la loro interpretazione, agli americani erano stati esplicitamente vietati attacchi all’interno del paese. Washington però non concorda e assicura di essersi confrontata anche con i suoi esperti legali prima di agire

L’ex chirurgo oculista (laureato in medicina è anche scrittore e autore di versi), già medico personale dello “sceicco del terrore” di cui condivideva l’ideologia estremista, era assurto ufficialmente a capo dell’organizzazione creata da Bin Laden l’8 giugno del 2011 subito dopo l’uccisione del capo, il 2 maggio 2011, ad opera di un commando di Navy Seal in un compound in Pakistan e da allora ha proseguito la propria ascesa nell’islam radicale. L’organizzazione da lui controllata, secondo un recente rapporto dell’Analytical Support and Sanctions delle Nazioni Unite, si è infatti nel frattempo espansa, diventando molto forte: radicandosi ormai pure nell’Africa settentrionale e orientale.

Ultimamente Zawahiri ne teneva le fila appunto dall’Afghanistan, dove, sempre secondo il rapporto dell’Onu aveva fra l’altro avuto “un ruolo consultivo con i talebani durante i negoziati con gli Stati Uniti”.  Un elemento che contraddice nei fatti l’impegno preso dai Taliban con l’amministrazione Trump durante quelle trattative.

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