Grazie al simbolo di Tabacci ben due partiti tra loro differenti potranno presentarsi alle elezioni: ecco perché il vecchio parassita ogni volta riesce a farsi ricandidare

«Centro democratico è presente con il suo simbolo ininterrottamente in Parlamento dal 2013. Ha eletto parlamentari dal 2013 in continuità. Le regole non le ho fissate io». Bruno Tabacci alza la voce dopo il lancio del nuovo progetto politico con Luigi Di Maio e risponde così alle contestazioni sul diritto alle esenzioni per la raccolta firme, garantita nel 2018 alla lista Centro Democratico +Europa, formata quando Tabacci aveva concesso ad Emma Bonino la fusione tra i due simboli, ma oggi divisa.

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Lo stesso tema in vista delle elezioni politiche del 25 settembre si porrebbe tra la lista Bonino ed Azione. Il partito di Carlo Calenda è infatti esentato dall’obbligo di raccolta delle firme per presentare il proprio simbolo alle elezioni del prossimo 25 settembre in virtù del patto federativo stretto con +Europa di Bonino. La quale, a sua volta, era stata esentata dalla raccolta firme nel 2018, dopo il ‘soccorso’ dello stesso Tabacci e la messa a disposizione del simbolo di Centro democratico. Dunque per proprietà transitiva, si fa notare all’Adnkronos, Calenda andrebbe alle elezioni grazie all’intervento di Centro democratico.

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