Di Maio paracadutato in Emilia, la rivolta del popolo del PD: siamo alle comiche finali. Negli anni hanno digerito qualunque paracadutato, da Casini alla Lorenzin. Ma Gigino è troppo anche per i PiDioti

Rivolta del popolo Pd contro i paracadutati in Emilia: no a Di Maio e Richetti. Ecco i candidati in lizza

Oggi arriva Letta arriva alla Festa dell’Unità regionale di Villalunga. Il Pd a Modena ha già le candidature da dare al segretario. Mentre il centrodestra a trazione Fdi punta a vincere nei collegi di Piacenza e Forlì.

Paracadutati sì, ma non così. Nel giorno in cui i retroscena nazionali danno l’ex M5S Luigi Di Maio in lizza per una candidatura «sicura» a Modena, sotto la Ghirlandina il Pd ufficializza con tanto di comunicato stampa la propria rosa di nomi, a partire dal presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti. E manda un chiaro messaggio al Nazareno. «La nostra proposta è fatta di profili autorevoli, abbiamo le carte in regole per non dover subire paracadutati di altri partiti», rivendica il segretario del Pd di Modena Roberto Solomita, che non vuol sentire nemmeno parlare dell’ipotesi Di Maio. «Nessuno ci ha detto niente, lo leggiamo sui giornali. Se dovessimo, per senso di responsabilità, ospitare personalità nazionali che non siano del nostro partito — è il messaggio a Roma — auspichiamo che siano in linea con la storia e le aspettative del nostro territorio».

La scelta del Pd di Modena: giocare a carte scoperte

In un momento in cui tutte le Federazioni del Pd giocano a carte coperte e si guardano di sottecchi, preoccupate dal taglio dei parlamentari, dalla nuova mappa dei collegi che sovrappone territori un tempo distinti e da sondaggi non proprio rosei, i dem modenesi hanno fatto quella che potrebbe essere la scelta più sensata: giocare a carte scoperte e non aspettare che siano altri, nel silenzio dei territori, a parlare per primi. Una rosa di nomi divisa in due, di fatto. Da una parte i nomi prioritari del territorio: l’ex direttrice sanitaria Ausl Silvana Borsari, il presidente Legacoop Mauro Lusetti, il direttore di Medicina d’urgenza interna di Baggiovara Giovanni Pinelli e la vicepresidente di Libera Enza Rando. Dall’altra i profili che si aggiungeranno «durante la discussione che riguarderà il livello regionale e quello nazionale»: i parlamentari uscenti Piero Fassino, Beatrice Lorenzin, Edoardo Patriarca e Giuditta Pini, il responsabile Organizzazione del Pd Stefano Vaccari e la consigliera regionale Francesca Maletti.

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L’equilibrio del Pd tra Roma e i territori

Oltre questo perimetro, è il messaggio implicito a Roma, si rischia uno strappo che potrebbe pesare sulle urne. Volenti o nolenti, però, i dem emiliano-romagnoli (non solo i modenesi) dovranno cedere diversi posti ai big alleati in collegi considerati «sicuri». Ma un conto è sostenere l’ex governatore Vasco Errani a Ravenna per l’alleanza con Articolo 1, altro — come ha fatto capire il segretario del Pd di Modena — è ritrovarsi a far campagna elettorale per quel Luigi Di Maio che, a queste latitudini, è ancora quello che definì il Pd come «il Partito di Bibbiano». «Averlo candidato qui sarebbe di una gravità enorme», si lascia scappare un dirigente dem di Bologna, dove c’è già chi teme che l’eventuale alleanza con Azione possa portare alla candidatura di Mara Carfagna sotto le Due Torri (oltre che di Matteo Richetti nel Modenese). Senza dimenticare che l’ingorgo di candidature nel Bolognese non è sciolto: tra nomi considerati blindati (Andrea De Maria, Virginio Merola, Elly Schlein di Coraggiosa, Sandra Zampa e Daniele Manca in quota Imola) e altri che potrebbero rientrare in ragionamenti più nazionali (la presidente del Pd Valentina Cuppi, Francesco Critelli di Base riformista e Davide Di Noi per Energia democratica).

Arriva Enrico Letta in Emilia-Romagna

È in questo clima, teso e decisamente affollato, che arriverà il 31 luglio in Emilia-Romagna Enrico Letta, ospite della Festa regionale del Pd a Villalunga di Casalgrande. «Apriremo la campagna elettorale del Pd e della lista aperta dei Democratici e progressisti con il nostro segretario. Dall’Emilia Romagna — assicura il segretario regionale Luigi Tosiani — vogliamo contribuire con grande entusiasmo a questa sfida per il governo del Paese».

Il M5s alle prese con la tempesta: saltano i big del partito

Tra gli avversari ci saranno anche i 5 Stelle, che in queste ore lungo la Via Emilia devono perl fare i conti con un doppio scossone. Da un lato la conferma della tagliola dei due mandati, che in Emilia-Romagna costerà la ricandidatura a quattro parlamentari: Giulia Sarti, Maria Edera Spadoni, Vittorio Ferraresi e Michela Montevecchi. Dall’altro l’addio al M5S della deputata bolognese Alessandra Carbonaro, che avrebbe potuto ricandidarsi e invece ha seguito l’ex capogruppo alla Camera Davide Crippa verso quella che si annuncia come una nuova formazione di ex 5 Stelle pronti al dialogo col Pd.

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