Premiato per essere stato infame: il Primario che si distinse in comportamenti indegni contro chi rifiutava il vaccino ha ricevuto una onorificenza dal Sindaco feccia di Pesaro

Non voglio più avere a che fare con voi!!! Venite in PS malati? Vi curerò, è il mio lavoro, ma senza parlarvi. Sappiate che vi disprezzo. Non è questione di libertà di pensiero, ma di rispetto per la comunità. Non ne avete, non ne meritate. Avrete le mie cure al meglio che posso, come sempre. Ma sappiate che mi fate schifo”.

Chi ha scritto queste parole, rivolte ai non vaccinati contro il Covid19 è stato premiato con una benemerenza civica. Si tratta dell’ex primario del pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore Umberto Gnudi, ancora in carica quando scrisse questo post su Facebook a inizio dicembre del 2021.

Succede a Pesaro, comune guidato da Matteo Ricci, che fa parte della segreteria nazionale del Partito Democratico, tra l’altro promotore del recente appello dei duemila sindaci pro-Draghi.

È proprio la sua giunta, col primo cittadino in testa, a conferire, giovedì 21 luglio 2022, la benemerenza civica per “elevati meriti” all’ex primario, rimosso a metà febbraio di quest’anno dall’incarico e poi dimessosi dall’azienda ospedaliera Marche Nord.

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I motivi del premio

Tra i motivi del premio, sul sito del comune di Pesaro, si legge: Gnudi ha dimostrato competenza, capacità, spirito di squadra. Secondo la giunta è un riconoscimento doveroso. Il conferimento della benemerenza è stato annunciato a fine giugno 2022, dopo il post contro i no-vax che ha ricevuto una pioggia di critiche ma anche qualche levata di scudi.

Tra le più significative proprio quelle della giunta Ricci e del partito democratico pesarese, che nell’ultimo giorno di incarico al pronto soccorso ha inscenato un presidio di solidarietà fuori dall’ospedale rivolto al primario, partecipato da una decina di iscritti che hanno esposto cartelli con scritto “grazie Gnudi”.

Ma sul caso del medico pesarese è intervenuto a gamba tesa lo stesso sindaco Ricci, che commentando il minaccioso post contro i non vaccinati si è espresso così: “Gnudi ha detto qualche parola sopra le righe, ma andava compreso il suo stato d’animo. Aveva diritto di esprimere la propria opinione”. Ricci forse ignora che secondo la deontologia della professione medica tutti i malati hanno il diritto di ricevere informazioni da chi li sta curando, che dal canto suo ha il dovere di comunicare con i pazienti.

Infine, a difendere a spada tratta il primario che odia e schifa i no-vax, si è messo un noto scienziato di regime locale. Parliamo di Roberto Burioni, la virostar di Fermignano, sempre in provincia di Pesaro e Urbino. “La mia solidarietà al collega Umberto Gnudi” ha scritto su Twitter aggiungendo “Se stanno male ovviamente li curo, ma i no-vax (e pure chi gli liscia il pelo) fanno schifo anche a me”.

Nel periodo della retorica non violenta e del contrasto all’hate speech, l’odio esplicito contro alcuni cittadini resta consentito, anzi viene addirittura premiato.

 

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