Sconcerto all’ambasciata francese di Washington: così si sono presentati alla celebrazione della festa nazionale transalpina i due fidati collaboratori del Presidente Biden

I rappresentanti americani alla Festa nazionale francese del 14 luglio presso l’ambasciata francese negli USA.

Uno/a è l’ammiraglio transgender Rachel Levine attualmente sottosegretario alla Sanità dell’amministrazione Biden.

L’altro è Sam Brinton, attualmente sottosegretario nell’ufficio dell’Energia nucleare dell’amministrazione Biden.

A voi ogni considerazione.

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Dopo gli sport, i bagni pubblici e le quote rosa, i trans allungano gli artigli anche sui riconoscimenti un tempo destinati alle donne: è così che «Rachel» Levine, assistente segretario della Salute Usa e ammiraglio a quattro stelle dell’Us Public health service commissioned corps è stato nominato «donna dell’anno» dalla rivista Usa Today.

Il trans Rachel Levine è “donna dell’anno” 

Ma c’era da aspettarselo: già il mondo trans aveva subito un bruttissimo colpo, rimanendo a bocca asciutta nella finale di Miss Usa dove aveva trionfato la banalità cis-eteronormativa ed era stata eletta l’ennesima, ridondante donna biologicamente tale. Non le si può dare tutte vinte alle donne, pardon «persone con utero». Così ecco che la reginetta, o il reginetto, di Usa Today è l’ammiraglio di ferro Levine, il primo funzionario apertamente transgender di grado più alto nell’amministrazione Usa. L’ufficiale sanitario ha 64 anni e ha trascorso l’intera carriera professionale in medicina, pediatria (sic) per la precisione, prima di essere nominato Segretario della salute dello Stato della Pennsylvania dal governatore Tom Wolf nel 2017. Ma è il 2021 l’anno chiave per Levine: sull’onda dell’«arcobalenizzazione» della Casa Bianca, Biden lo nomina prima assistente segretario alla Salute, e poi a ottobre, lo fa ammiraglio a quattro stelle.

Pugno di ferro

Del resto, l’attitudine al comando e al pugno di ferro – da «cattivi» potremmo pensare si tratti di qualche rimasuglio di mascolinità tossica che ormoni, trucco e parrucco non sono riusciti a lavare via – l’aveva già dimostrata sin dall’inizio della pandemiaquando si era fatto promotore di restrizioni durissime e regole di distanziamento sociale aggressive, suscitando aspre polemiche. Ma nonostante la prestigiosa nomina Levine resta umile: «Sento davvero che tutto ciò che ho fatto, sia nella medicina accademica, nell’istruzione, nella ricerca clinica, in Pennsylvania e ora nel mio ruolo a livello nazionale, abbia contribuito ad aiutare la nazione nella più grande crisi di salute pubblica che abbiamo affrontato in oltre cento anni”, ha confidato a USA Today. 

Da tutto il mondo fioccano le congratulazioni per il riconoscimento ottenuto: l’unica voce dissonante di cui si ha notizia era stata quella del deputato statunitense Jim Banks, repubblicano dell’Indiana che alcuni mesi fa era stato bannato da Twitter per aver «violato i termini di servizio» di utilizzando il «pronome sbagliato» per rivolgersi a Levine in un tweet sul suo profilo ufficiale. «Il titolo di “prima funzionaria a quattro stelle” è stato preso da un uomo», aveva twittato il deputato rivolgendosi a Levine. Un individuo per il quale l’espressione «donna con le palle» assume una sfumatura più significativa.

Chi è Sam Brinton

Trentaquattro anni, laurea in ingegneria nucleare al Mit di Boston, Sam Brinton verrà assunto tra i capi del dipartimento dell’Energia nucleare. Fondatore di Core Solutions Consulting, società che fornisce consulenza di alto livello sulla gestione delle scorie nucleari e la politica di non proliferazione nucleare, il mese scorso aveva annunciato con orgoglio su Linkedin di aver accettato il lavoro di vicesegretario aggiunto per lo smaltimento di combustibili e rifiuti. «Un segno dei tempi», esulta. «In questo ruolo farò ciò che ho sempre sognato di fare, guidando lo sforzo per risolvere le sfide della nazione in materia di scorie nucleari».

In quanto a formazione professionale, Brinton sembra avere la capacità per ricoprire il ruolo. Ma allora a cosa si riferisce quando parla di «segno dei tempi?». Al fatto che lo si vede girovagare per la Casa Bianca con tacco a spillo 12? Alle foto pubblicate online con persone al guinzaglio in tenuta bondage o travestite da suora? E’ ormai assodato: nell’amministrazione Biden non è solo il corso di studi intrapresi e le esperienze lavorative a fare curriculum, ma anche (e soprattutto) la propria attività sotto le lenzuola e le «stellette Lgbt» sulla casacca.

 

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