Quarta dose, CiccioBombo Galli la sponsorizza per gli over 60 ma non per lui? L’ultima sua dichiarazione fa riflettere: “Io dopo tre dosi e una infezione sto valutando”

L’infettivologo Massimo Galli, ex primario dell’ospedale Sacco di Milano e docente presso l’Università Statale di Milano, ha spiegato che il nuovo vaccino Covid, atteso per l’autunno, non è aggiornatissimo e ha sottolineato che è impossibile prevedere il numero dei contagi.

Massimo Galli: “Impossibile prevedere quando arriverà il picco”

Quest’anno il caldo sembra non aver allontanato il Covid-19. Nell’ultimo periodo è stato registrato un forte aumento dei contagi. Oggi ci sono stati ben 107.122 nuovi casi. L’infettivologo Massimo Galli, ex primario dell’ospedale Sacco di Milano e docente presso l’Università Statale di Milano, ha fatto qualche precisione. “È difficile prevedere quando arriverà il picco. I numeri degli infettati che vediamo riportati nei bollettini ufficiali sono poco d’aiuto perché, di quelli che si infettano, molti non denunciano la loro positività” ha dichiarato il professore, sottolineando che gli italiani che hanno contratto il virus dal 2020 sono più di 19 milioni. “Gli ospedali cominciano di nuovo a registrare maggiori accessi e a dover dedicare interi reparti dedicati al Covid” ha aggiunto il medico.

Massimo Galli ha spiegato che si tratta di un virus poco prevedibile. “A partire dalla comparsa di Omicron 2 era evidente che era in grado di esprimere mutazioni ‘di successo’ in un lasso temporale limitato e che avrebbe potuto farlo ancora in breve tempo. L’abbiamo sostenuto in molti, ma le spinte della politica, che in molti paesi ancor più che in Italia ha imposto un ritorno alla normalità a tutti i costi, hanno di fatto ignorato queste evidenze” ha spiegato il professore.

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Vaccino Covid, Galli: “Non è aggiornatissimo”

Massimo Galli ha spiegato che il vaccino è solo parzialmente efficace nel prevenire le infezioni, ma ha una funzione protettiva per evitare la progressione della malattia. “Io dopo tre dosi e una infezione da Omicron 1 ai primi di gennaio sto valutando di fare la quarta dose. Per coloro invece che hanno contratto l’infezione negli ultimi 4 o 5 mesi, la quarta dose può aspettare. Chiaro che poi la valutazione va compiuta sul singolo soggetto e valutando in particolare per gli immunodepressi, la risposta anticorpale. Se non sei in grado di rispondere, non risponderai neanche alla quarta, e in certi casi è opportuno saperlo. E optare per una terapia sostitutiva con anticorpi monoclonali, procedendo quindi a una ‘immunizzazione passiva’” ha spiegato Galli.

Il vaccino nuovo che dovrebbe arrivare ad ottobre sarà mirato contro Omicron 1, aggiornato, quindi, ma non aggiornatissimo. Il condizionale sul tempo d’arrivo è d’obbligo. I quantitativi di vaccino necessari per immunizzare il mondo sono enormi e bisogna prima produrlo, poi distribuirlo e poi somministrarlo. Meglio non aspettare, soprattutto nei casi citati sopra” ha aggiunto il professore.

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